A pochi mesi dalla sua chiusura “causa instabilità”, il ponticello che collega il Viadotto della Magliana con la Via del Mare è tornato ad essere invaso da moto ed auto. La circolazione è riiniziata senza alcun tipo di permesso, un sistema fai-da-te che ha fatto riprendere il via vai grazie alla distruzione del blocco predisposto dai vigili urbani. Siamo in Via del Cappellaccio, a pochi metri dall’inizio della ciclabile che costeggia il fiume in direzione Tor di Valle.
Il forte sisma che ha colpito il Centro Italia a fine ottobre ha provocato danni a molte strutture della Capitale. A farne le spese mura, chiese e ponti tra cui quello che permette di arrivare dalla Roma-Fiumicino alla Via del Mare.
La chiusura del ponticello è stata causata dai crolli che hanno invaso la Via del Mare, piccoli calcinacci che sono caduti sulla parte destra della carreggiata in direzione Roma.
Lo stop alla circolazione è stato predisposto dai Vigili del Fuoco e messo in atto dai vigili urbani tramite transenne, reti e nastri. Ma il vistoso ostacolo non ha fatto demordere gli automobilisti che, a proprio rischio e pericolo, da mesi decidono di percorrere un ponte che ancora non è stato considerato sicuro. “Siamo ancora in attesa che venga presa una decisione, noi non possiamo far altro che sollecitare e transennare” spiegano dal IX gruppo EUR della Polizia Roma Capitale.
Una consuetudine pericolosa, alimentata dalle lungaggini amministrative che hanno raggiunto il quarto mese di limbo decisionale. Un quadrimestre che ha visto il ponte di Via del Cappellaccio oggetto di atti vandalici e circolazione non autorizzata, come se quei calcinacci non fossero mai crollati. Un destino sospeso tra cautela, spregio del pericolo, ritardi e coincidenze. Come quella del cavalcavia in provincia di Lecco crollato, sotto il peso di un tir, proprio nei giorni del forte sisma nel Centro Italia.



