Lasciami per sempre, Simona Izzo presenta il suo nuovo film

Seconda volta per Max Gazzè, nel cast anche Barbora Bobulova, Valentina Cervi, Marco Cocci

Lasciami per sempre, © Facebook
Lasciami per sempre, due dei protagonisti dell'ultimo film di Simona Izzo

Lasciami per sempre è dal 20 aprile al cinema, l’ultimo film di Simona Izzo. Nel cast Barbora Bobulova, Valentina Cervi, Veruska Rossi, Maurizio Casagrande, Myriam Catania e per la seconda volta sullo scherzo Max Gazzè. Il cast e la regista hanno presentato il film qualche giorno fa a Roma.

Girato in Calabria, Lasciami per sempre racconta una serie di storie d’amore all’interno di una famiglia allargata. Simona Izzo, al suo decimo film, ha presentato così la sua ultima fatica: “Credo che sia la 30esima opera, fra cinema e TV, sono come i figli, sono sempre i primi. Anche se ce ne hai otto, è sempre il primo. Poi pare che i figli di donne più mature siano più intelligenti perché pare che siano cresciuti con più di informazioni. Non lo so, si dice sempre che mi sono molto divertita, ma ho anche sofferto molto perché è un film per cui si sorride, però in realtà il tessuto è drammatico, come è bene che sia il sottesto di una commedia”.

La storia di Lasciami per sempre si dipana nell’arco di una giornata: “Ho scelto l’unità aristotelica di spazio, luogo e tempo, è onnicomprensiva, tutti hanno un’aspirazione, tutti vogliono andare ai pranzi di famiglia ma portano con sé un carico di infelicità che è quello di pensare che la loro infelicità dipenda dal nucleo familiare. Alla fine, penso che la famiglia sia un cordone ombelicale che ti può strozzare, un cordone sanitario, qualcosa che ti possa far bene. Il mio giovane sceneggiatore ha detto una frase: La famiglia è il posto dove ti comporti peggio, ma tutti ti amano”.

La protagonista del film è Barbora Bobulova: “Ho organizzato il pranzo per i figli, le madri si comportano in funzione dei figli, gli ex mariti passano in secondo piano”. L’attrice nel film si divide fra il nuovo compagno, Max Gazzè, e l’ex marito Vanni Bramati: “C’è disagio quando s’incontrano”.

Di famiglie allargate, la regista dice di essere esperta: “Sono 30 anni che vivo con Ricky, sono 30 anni di compleanni, qualcuno disertato. Ho parlato con i figli dei separati, pensate a chi vive 15 giorni da una parte e dall’altra, pensate ai compleanni. Perché ho parlato dei ragazzi? Perché alla fine del film c’è una grintosa Myriam che gli chiede: ti sei mai occupato di loro? Pensate ai figli dei separati, quattro genitori che provano a fare del loro meglio”.

Mariano Rigillo interpreta il padre delle tre figlie protagoniste del film: “Tutti i personaggi sono delle cicatrici, ogni personaggio ha tanti cicatrici. Proprio il mio ne è pieno, nella vita, ha sul polso quella del tentato suicidio. La conclusione di questa vita bella e spensierata ed estremamente problematico, e questo compleanno rappresenta dolore e l’amore allo stesso tempo. Questa famiglia è un’accettazione della sofferenza”.

A prendere la parola è Myriam Catania, al centro di un triangolo in Lasciami per sempre: “Il mio personaggio, come diceva Simona, litiga per questa famiglia. Lei invidia questa tribù di persone che litigano, si odiano e si amano. La famiglia è dove ami e odi in modo assurdo. Martina, invece, è sola, randagia non ha radici, lei è l’unica che fa capire a Lorenzo il valore della sua famiglia”.

Andrea Belisario, al suo secondo film, è Lorenzo il figlio di cui si festeggia il compleanno: “Ricordo che mi hai detto quando mi hai preso, mi hai detto: tu stai male. Per vita mia personale, mi sono rivisto nel personaggio che non capisce la fortuna di avere questa famiglia. Ho imparato molto da questo set perché è un mestiere che s’impara al set”.

Sean Cubito, al suo primo film, è Kevin, il figlio di Max Gazzè, che suona nel film il didgderidoo: “Mi presentai a casa di Simona, si aspettava qualcuno che suonassi la chitarra, ma suonavo il didgeridoo. Uno strumento fallico e a Simona piacque molto. Sono molto contento di aver lavorato con loro, siamo stati una famiglia in tutte le riprese. Simona mette cuore in quello che fa e ha un animo un po’ pazzerellino durante le riprese con decisioni prese all’ultimo. Il mio personaggio è mezzo canadese come me”.

Camilla Calderoni è passata da costumista ad attrice: “Lavoravo ai costumi a questo film, poi un giorno Simona, mi ha invitato a casa tua. Mi ha detto domani vieni sul set e le ho chiesto che abiti volesse. Come prima esperienza, un set di famiglia, un film sulla famiglia, non potevo avere più supporto come quello avuto in questo set”. “L’ho presa subito, un’attrice è andata via e ho preso lei”, ha aggiunto Simona Izzo.

Vanni Bramati è l’ex marito al centro della storia: “Volevi un uomo che avesse la patente nautica. Questo film è stato un’esperienza umana, prima che professionale si sa sempre da dove si parte, ma non si conosce il porto dell’approdo. Quello che mi ha stupito è stato questo, quando facevamo il film hai idea di molte cose, ma te ne sfuggono tante altre. Al di là del film abbiamo scoperto tutti di essere parte di una famiglia allargata. Sappiamo che la famiglia ha un valore importante, ma ormai è una definizione, la famiglia allargata è una coperta che vuole coprire qualcosa, ma lascia scoperto altro. Mi è piaciuta quest’esperienza, un viaggio metaforico”.

Barbora Bobulova è la sua ex moglie nel film: “Era la prima volta che lavoravamo insieme. Mi sono ritrovata come Alice nel Paese delle Meraviglie. Vengo da una cultura diversa, da una famiglia in cui quello che alzava la voce il minuto dopo si scusava. Ritrovarmi in questo circo… sono io l’unica nella mia famiglia che pratica il concetto di famiglia allargata. Tutti i miei parenti hanno famiglie tradizionali, io sono la trasgressiva. Per me è stato un circo… Ho fatto un corso sulla famiglia allargata in un mese”.

Valentina Cervi è un’altra sorella nel film, lei, a differenza dell’attrice di origine slovacca conosce bene le famiglie allargate: “Quando ho letto il copione, non so perché ma sono stata colpita da un’onda di felicità, non capivo perché. Vengo da una famiglia molto allargata, mio padre ha fatto quattro figli con quattro donne diverse. Forse per gli altri tempi, altre personalità, era una famiglia di non detti, si sorrideva, si stava insieme, ma avrei potuto dire vaffanculo tante volte. Nel film tutti hanno la possibilità di fare questo salto liberatorio, hanno la possibilità di dire che si sta. È stata una scelta liberatoria, per me e il mio personaggio”.

L’attrice pensa che questo film sia “nato in modo sgangherato nell’accezione più positiva del termine, è stato fatto con pochi soldi, con pochissimo tempo, tre settimana abbiamo girato. Ci siamo molto uniti nella sensazione di precarietà che il film aveva, una precarietà, tutti sulla stessa barca, con questo capitano che era Simona. Eravamo tutti stretti l’uno all’altro, Simona non ha mai accompagnato il campo. Ci faceva ripetere le scena, l’irriverenza che aveva nella macchina produttiva. Ne dava una dimensione molto bella”.

Veruska Rossi è l’ultima sorella, è il primo film come protagonista: “Mi sono divertita, grazie a Simona. Un contenitore di nozioni, emozioni, amore e follia, grazie al cast con cui mi sono confortata di più. È un personaggio fragile, ha paura dell’abbandono, della figlia, dell’età e lo combatte urlando con colori e scarpe improbabili. Questo film è un piccolo concerto con delle piccole sfumature date dai personaggi”.

Maurizio Casagrande è il suo ex marito nel film: “Simona mi ha proposto il ruolo, mi ha convinto dicendomi una frase che mi aveva divento moltissimo, una frase che poi non ho detto. La frase era: Se avessi avuto la passione per l’acne, avrei fatto il dermatologo… ma faccio il ginecologo. L’ha battuta l’ha data a Mariano. Ho apprezzato profondamente, arrivi convinto che girerai una scena, in questo disegno che ti sfugge lei sa dove andrà a finire. Dopo un po’ di confusione iniziale, mi sono lasciato andare. Ho conosciuto un altro modo di fare. Ho giocato in modo diverso”.

Sorpresa del film è Max Gazzè, alla sua seconda prova d’attore dopo Basilicata Coast To Coast, dove però era muto: “Non ho esperienza di attore e mi sono affidato alla regia di Simona per rendere questo personaggio, un personaggio molto delicato, è l’alter ego di Viola, di Borbora. Non era facile da interpretare senza la sensibilità femminile, non essendo attore. Leggendo la sceneggiatura, ho intuito il personaggio e mi è piaciuto molto, mi è piaciuto molto fidarmi di Simone. Per lei il tono della voce è fondamentale, il modo in cui si pronunciano le frasi, il suono è fondamentale. Non ci sono riuscito a realizzare le musiche di tutto il film”.

Realizzate, invece, da Paolo Vivaldi. Presente anche Ricky Tognazzi ha anche ringraziato cast e produzioni: “Ha ringraziato personalmente Vivaldi, ma la canzone dei titoli di testa è di Tommaso Venditti”, figlio della regista e del cantante Antonello.

“Ha iniziato a comporre a 13 anni, il padre ha detto che il talento musicale salta una generazione”, ha scherzato la regista.

“La scena del saluto ce l’ha fatta fare 60 volte, il senso… I dialoghi erano realizzati in scala… L’uomo imita la natura attraverso la musica, l’uccellino canta, senza seguire note. Simona capta questo, ero a mio agio nel film. Le cose sussurrate”, ha continuato Max Gazzè, “Oltre questo ruolo, è stata un’esperienza straordinaria perché ho seguito lo spartito di Simona”.

Il film non ha avuto un budget eccezionale, ha sottolineato la produttrice Vanessa Ferrero. “È stato un set molto profumato”, ha scherzato Simona Izzo. Il personaggio di Viola, infatti, realizzava profumi.

La casa dove è stato girato il film “è la mia, ho girato lì… Ho pensato che girare in un posto che è tuo, è molto interessante e molto forte, lo riscopri… sei a casa. La famiglia che girava il film era la mia, ho chiamato il personaggio del padre Renato, come il mio. Siamo tre sorelle… mi sembrava di vedere la mia famiglia, il set è stato amato… Alcune cose saranno sbagliate, ma è la mia”, ha spiegato la regista.

Per Gazzè, la location “è stata molto importante, in qualche modo i personaggi rispecchiano qualcosa che Simona conosce bene, ha trasferito nei personaggi qualcosa che conosce bene per la riuscita del film”, ha spiegato Gazzè. Una continuità con Maniaci, opera per la quale la regista vinse il David di Donatello per il debutto e che aveva come protagonista Monica Scattini, i cani dell’attrice sono fra i protagonisti del film.

“Fare un film con Simona è vivere emozioni, gioie e divertimento. La conosco da quando sono piccola, mi ha proposto la sceneggiatura. Sono cresciuta anch’io in una famiglia allargata e mi ci sono rispecchiata. Volevo farlo, un po’ tutti fanno parte di una famiglia allargata”, ha spiegato Vanessa Ferrari che ha prodotto il film.

Lasciami per sempre è al cinema dal 20 aprile, distribuito da Notorius Pictures.

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