Periferia di Roma, degrado e tensioni con i migranti

Il sociologo Fabrizio Battistelli, studioso delle periferie: “Serve un governo del territorio, ma dai sindaci mai politiche per il decentramento". In alcune aree immigrazione al 20%

Periferia di Roma, col degrado rischio di tensioni
La periferia romana

Basta guardare la cartina per rendersene conto. La presenza di immigrati è concentrata nella periferia, e il caso della rissa nel centro Cri al Tiburtino III è il sintomo di una malessere più ampio.

Per il sociologo dell’università La Sapienza, Fabrizio Battistelli, studioso delle periferieserve un governo del territorio a più livelli, i municipi dovrebbero essere capaci di aver il polso della situazione di quanto succede nei quartieri, ma i sindaci non si sono impegnati mai impegnati in un vero decentramento”. E anche la Raggi fìnora non ha fatto molto nonostante le dichiarazioni.

Battistelli fa notare anche che manca un coordinamento tra il Comune e gli organi di governo superiori come la Prefettura, o di altro tipo come la Questura. D’altronde, se ci fosse stato un vero coordinamento non ci sarebbe stato uno sgombero come quello di via Curtatone, con i migranti che sono ancora in strada.

Nelle nostre periferie c’e un forte processo di degrado, forte processo di degrado, degrago urbanistico e sociale, per quanto riguarda le condizioni di vita ci sono sempre maggiori differenze tra il centro, le zone semicentrali e le periferie”, sottolinea Battistelli

L’Istat ci dice che in alcune porzioni di determinati quartieri, la percentuale di stranieri arriva a superare anche il 20%. “La nostra cultura ha una empatia di base verso chi viene da fuori, ma nei fatti se processi di integrazione non vengono gestire, le tensioni alla fine emergono – dice ancora Battistelli – Anche qui servono politiche pubbliche che spieghino i fenomeni, come l’apertura di un centro di accoglienza per immigrati”.

Nella sua ultima audizione in Parlamento, il presidente dell’Istat Alleva, parlando delle periferie, ha detto che “elevati tassi di disoccupazione, la loro persistenza nel tempo, la mancanza di opportunità economiche e di costruzione di progetti esistenziali concreti, sono tutti fenomeni che, associati, contribuiscono all’impoverimento materiale e culturale della popolazione”.

Le occupazioni nelle periferia sono numerose, soprattutto nel quadrante Tiburtino, come abbiamo già documentato.

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