Monumenti, magazzini, locali commerciali. E ancora portici tabernae e Domus. Da oggi, dopo quattro anni di lavoro silenziosi, l’esperienza di una visita agli scavi archeologici di Ostia Antica si arricchisce di un importante pezzo di storia di vita quotidiana grazie ai lavori di restauro sul Decumano che hanno consentito il ritorno all’antico splendore di ben 187 ambienti, posti sul lato sinistro della via che attraversava l’intera Ostia da Porta Romana e che rappresentava “il cuore pulsante della città ed il biglietto di ingresso, il biglietto da visita, di Roma”.
Lungo i 670 metri lineari interessati dal restauro si aprono il cosiddetto Monumento Repubblicano, Il Tempio Collegiale e la sede degli Augustali. Più in là ecco comparire il Caseggiato del Sole, splendido esempio di edilizia residenziale è commerciale, ed il Mitreo dei Serpenti, con gli imponenti affreschi protetti da una nuova copertura. Non meno affascinanti i 31 ambienti nei quali si articolavano le Terme dell’Invidioso con i suoi ampi mosaici con figure marine.
Grazie agli 1.8 milioni di euro stanziati per il restauro è stato possibile intervenire partendo dal diserbo degli ambienti, in molto casi invasi dalla vegetazione. Successivamente “si è provveduto al lavaggio con acqua ed alla spazzolatura a mano di tutte le superfici per eliminare i depositi superficiali e la patina biologica. Infine – spiegano Morelli e Paola Germoni, archeologhe e responsabili dei lotti di cantiere – è stata rinnovata la malta dove risultava erosa, sono state reintegrate le lacune con materiali originali o realizzati con le stesse metodologie seguire nel II secolo”.