Ci sono Paesi nel continente europeo come Islanda o Regno Unito dove forse è più conveniente affittare una bici piuttosto che prendere un bus. Altri, come Albania, Romania o Bulgaria dove il prezzo è circa la metà di quello medio europeo.
Sono solo alcuni dei dati estrapolati dalle tabelle Eures del 2016 e dai numeri di Truenumbers relativi al costo del trasporto pubblico nel Vecchio Continente.
Nella tabella salta subito all’occhio come il nostro Paese – in relazione al peso politico ed economico – sia il meno caro per quanto riguarda il costo dei mezzi pubblici.
Dietro non solo agli Stati scandinavi e nordici – facilmente immaginabile – ma sotto anche agli altri Paesi mediterranei: Spagna, Portogallo e soprattutto Grecia.
Da noi il biglietto costa il 31,3% in meno rispetto alla media europea, agli stessi livelli di Estonia e Ungheria.
A prescindere dunque dalla qualità del servizio offerto che in certe zone d’Italia lascia a desiderare – elemento non marginale – da noi i biglietti di autobus e metro costano troppo poco. Si può controbattere: per una popolazione che predilige molto la mobilità privata, alzare il costo del biglietto sarebbe un disincentivo maggiore a prendere i mezzi. Vero, ma se il trasporto venisse finanziato un po’ di più con la bigliettazione – magari pagando un po’ tutti – forse avremmo mezzi più efficienti in grado di fare una salutare concorrenza alle auto private.