Colli Portuensi: schiacciata da aperture negozi no-stop, ho mollato

La signora Giuliana, avevo negozio di abbigliamento:"l'ho chiuso"

sogno del negoziante

Un negozio di abbigliamento per donna gestito per quasi 25 anni insieme alla figlia, ben avviato, con un target medio-alto, che tra alti e bassi è riuscito a reggere ai primi anni della crisi. Ma poi ha “mollato” davanti all’impossibilità di far fronte alle aperture 365 giorni l’anno dei centri commerciali, tanti, che nel frattempo sono sorti non lontano e che hanno preso piede “svuotando” il quartiere.

E’ la storia della signora Giuliana Fiani, costretta – racconta – a febbraio dell’anno scorso a chiudere il suo negozio, che nel 1994 aveva aperto in via dei Colli Portuensi a Roma.

“Ci siamo trovate costrette a chiudere. Da inizio 2012 abbiamo avuto una discesa incredibile, proprio dopo la liberalizzazione delle aperture e degli orari fatta dal governo Monti”, sottolinea. “Da lì è arrivato il colpo di grazia. Le aperture selvagge degli esercizi commerciali, di chi non chiude mai, di chi ha la disponibilità di personale e di strutture ampie e al chiuso, ci hanno messo in ginocchio. Noi eravamo un negozio a conduzione familiare, di quartiere: non abbiamo potuto reggere l’impatto delle aperture domenicali, delle aperture 365 giorni l’anno dei centri commerciali. Ad un certo punto ti domandi ‘o diventi un tutt’uno con il negozio o ti relazioni anche con la famiglia’. Abbiamo cercato di trovare soluzioni. E anche quando aprivamo la domenica, le nostre attese andavano deluse. La gente se può esce dal quartiere. Con la prima apertura di un grande centro commerciale non lontano, la nostra era una strada vuota, nessuno era in giro nel quartiere. Sempre meno le vendite e o pagavi la merce o le tasse. Poi le banche non ti supportano più, è la fine… dici basta. A febbraio 2017 abbiamo chiuso, con tanto rammarico, ma non c’era alternativa. Ora mia figlia, 45 anni, si trova senza lavoro, è ‘fuori età’, le dicono. In questo momento – racconta ancora Fiani, per anni anche presidente dell’Associazione commercianti dei Colli Portuensi – la situazione è di sconforto. E anche tra gli altri negozi nella zona è un turnover di aperture e di chiusure. Non riparte niente. Se oggi non si mettono le regole, come era una volta nel commercio, non c’è via d’uscita. Senza considerare i tanti che vendono abusivamente per strada. Altri amici sono nelle stesse difficoltà. Ad un certo punto non ce la fai più”. (Fonte Ansa)

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