Possono esserci tanti modi per risolvere la lunga crisi del trasporto pubblico a Roma. Si può, ad esempio, avviare un deciso e rapido piano di risanamento dell’Atac per rendere più efficiente da subito il servizio della partecipata romana. In alternativa si potrebbe ingaggiare un serrato braccio di ferro con il Governo Conte, ricordando a Palazzo Chigi che la Capitale ha bisogno di un servizio bus e metro all’altezza. Oppure, più sorprendentemente, se gli autobus sono troppo vecchi, se ne possono noleggiare altri.
La soluzione scelta dall’azienda dei trasporti romana stupisce proprio per questo: noleggiare degli autobus, infatti, equivale ad alzare bandiera bianca rispetto a un piano di risanamento, più volte sbandierato, ma che, evidentemente, stenta a partire. Di certo, il fatto che la commessa sui nuovi (primi) 227 bus sia andata a una ditta sull’orlo del fallimento, non ha aiutato, almeno sui tempi della consegna.
Pensate che succederebbe se tutti noi utilizzassimo lo stesso stratagemma nella gestione delle nostre finanze: la nostra auto ha un guasto perché troppo vecchia? La abbandoniamo in garage e ne affittiamo una nuova. Si rompe la lavatrice? Non la sostituiamo, e portiamo i panni ogni giorno alla lavanderia. Nell’immediato avremmo un’auto nuova e camicie perfettamente stirate, ma alla lunga una strategia del genere che effetti avrebbe sul nostro bilancio familiare? All’Atac sanno qualcosa che sfugge a molti di noi oppure, evidentemente, sono convinti che noleggiare sia meglio che curare.