E’ tensione nella maggioranza sui due provvedimenti in discussione alla Camera e al Senato. Lega e Cinque Stelle fanno rimbalzare sospetti reciproci sul dl sicurezza, il cui iter è a palazzo Madama, e sul dl anticorruzione, che è a Montecitorio. A Palazzo Madama, alla fine, il governo ha scelto di blindare il decreto sicurezza con la fiducia, ma non è detto che alcuni senatori pentastellati lo votino. I 5 Stelle, per contro, chiedono che la lega dia il via libera all’emendamento sullo stop alla prescrizione dopo la condanna in primo grado da inserire nel ddl anti-corruzione
“Noi stiamo lavorando all’accelerazione dei processi penali – ha detto il Premier Conte a ‘Dimartedì’ – e stiamo depotenziando la prescrizione: secondo la proposta del M5S, dopo il primo grado non scatterebbe più. Ovviamente su questa proposta ci riuniremo, è una proposta del M5S, non è stata ancora votata”. “La soluzione è sacrosanta, ci consenta di metterla a punto dal punto di vista tecnico”, sottolinea Conte che aggiunge: “nel contratto M5S-Lega si sono impegnati a rivedere la prescrizione con una riforma efficace”.
Nonostante le parole tranquillizzanti del premier, il contratto di governo sembra scricchiolare. Si tratta infatti di due provvedimenti molto divisivi. La Lega è contraria ad inserire la prescrizione sin dal primo grado di giudizio, da infilare in un provvedimento che peraltro di tratta misure sulla corruzione. I 5 Stelle non se la sentono, allora, di dare il via libera al dl sicurezza, e ritengono che la fiducia sia un mezzo chiesto da Salvini per impedire emendamenti pentastellati.
Forse solo un vertice a tre fra Di Maio, Salvini e Conte, uno di quegli appuntamenti cui ormai le cronache ci hanno abituato, potrà far tornare un po’ di unità nella maggioranza.