Stadio Roma: consiglieri dai pm poi decisione su Raggi

Altre 2 denunce. Entro 60 giorni chiuse nuove indagini

Entro il 20 giugno la Procura di Roma deciderà sul filone di indagine, relativo alla vicenda del nuovo stadio della Roma, in cui è indagata la sindaca Virginia Raggi per il reato di abuso di ufficio. Il gip Costantino De Robbio, che il 18 aprile scorso ha detto “no” alla richiesta di archiviazione avanzata dai magistrati di piazzale Clodio, ha stabilito in sessanta giorni il termine entro il quale i pubblici ministeri dovranno completare la nuova tranche di indagini.

La Raggi è finita nel registro degli indagati dopo un esposto presentato dall’architetto Francesco Sanvitto, un tempo vicino a M5S, per conto dell’associazione Tavolo della libera urbanistica. L’esposto era stato presentato l’estate scorsa insieme ad altre due denunce: la prima riguarda in particolare la compravendita dei terreni sui cui sorge l’ippodromo di Tor di Valle da parte della Eurnova, guidata all’epoca dall’imprenditore Luca Parnasi poi arrestato. Nel documento si ipotizza una bancarotta fraudolenta. La seconda recepisce alcune osservazioni del Tavolo della libera urbanistica sollevate in relazione alla delibera sul progetto dello stadio. I denuncianti sostengono, tra le altre cose, che un imprenditore privato non può chiedere la variazione del piano regolatore. L’esposto che ha portato all’iscrizione della Raggi è relativo, invece, alle procedure con le quali il Comune ha scelto di pubblicare il progetto per il nuovo stadio della Roma, approvato dalla Regione Lazio nella Conferenza dei Servizi, prima di farlo approvare dal Consiglio Comunale. Nella denuncia si afferma che “il verbale della Conferenza dei Servizi non solo non è stato sottoposto alla prima seduta utile come richiesto dall’art. 62 comma 2bis del DL 2017/50 ma non è stato mai sottoposto al Consiglio Comunale, bensì si è proceduto alla pubblicazione che sarebbe dovuta intervenire dopo che la variante fosse stata eventualmente approvata dal Consiglio Comunale”.

I pm di piazzale Clodio, così come chiesto dal giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza inviata il 18 aprile scorso, dovranno svolgere nei prossimi giorni una serie di audizioni. Dovranno essere ascoltati due ex M5S ora “dissidenti”. Nel provvedimento De Robbio “ordina l’effettuazione delle seguenti indagini: assunzioni a sommarie informazioni del Presidente della Commissione Urbanistica del Municipio IX Paolo Mancuso e del consigliere municipale Paolo Barros in ordine alla mancata convocazione ed acquisizione del parere della commissione urbanistica nell’iter per l’approvazione della delibera”.

Il gip chiede ai pm un “approfondimento della sussistenza e delle eventuali ragioni della evidente violazione di legge nel mancato coinvolgimento nel procedimento amministrativo del Consiglio Comunale”. Eventuale violazione di legge “che laddove ravvisata, supererebbe – scrive il gip – le argomentazioni del magistrato inquirente in tema di dolo intenzionale”. Il giudice nell’ordinanza assegna “al pm per il compimento degli atti un termine di sessanta giorni dal ricevimento dell’ordinanza”.

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