La spiegazione dietro al caos rifiuti di Roma è “semplice: non c’è l’impiantistica. Da quando è stata chiusa la discarica di Malagrotta non si è creata un’ alternativa. In tre anni un impianto poteva nascere. Invece…“.
A dirlo è l’ex primo assessore all’ Ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, in un’intervista al Messaggero in cui spiega che la Capitale ha bisogno di impianti di recupero, però, “con l’ideologia non si governa”. Quello che serviva era “un impianto di compostaggio per la raccolta secco-umido.
D’altronde, l’Ama non è in grado di raccogliere nemmeno la parte differenziata”, continua Muraro.
L’incendio di sei mesi fa al Tmb Salario, per l’ex assessore, non è una valida spiegazione della situazione in cui si trova la città: “è avvenuto mesi fa: si doveva lavorare in prevenzione”. Sebbene conosca e stimi Virginia Raggi, Paola Muraro poi aggiunge “non ha messo in sicurezza la città, forse non sarà stata informata in modo corretto”. Se Roma uscirà o meno dalla crisi rifiuti dipende dalla prevenzione: “adesso ci sarà un picco in discesa, con la diminuzione della produzione, poi da settembre i rifiuti aumenteranno”, ha concluso.