Ostia: una stagione nera

Il degrado mette in fuga un turista su tre. Calano del 30 per cento gli abbonamenti agli stabilimenti balneari.

Una brutta estate per Ostia: in fuga un turista su tre e bilancio in rosso per gli operatori.

Lo rileva ‘’Il Messaggero’’ sottolineando che la colpa è anche della sporcizia e del degrado. In particolare il posto auto che non è più un problema viene considerato un netto segnale che Ostia non ha più appeal per turisti e romani.

Infatti gli stabilimenti balneari segnalano meno 30% di abbonamenti, un trend che prosegue nel solco già tracciato lo scorso anno.

A questo si aggiungono altre cifre impietose: meno 20% di turisti e incassi degli esercizi commerciali in perdita del 25%. «Ostia – sottolinea Franco Petrini, vicepresidente Sib e gestore dello storico stabilimento balneare “Nuova Pineta” – non è più la spiaggia dei romani. Questo primato ora spetta a Fregene, Maccarese e perfino Sabaudia. I giovani sono completamente spariti dalle nostre spiagge, preferiscono altri lidi magari anche gli arenili liberi».

Gli abbonamenti sono in calo e non è sempre colpa della crisi. Una stagione al mare a Ostia va dai 2.500 ai 5mila euro. «È fisiologico che ad agosto ci sia un calo, ma noi siamo messi in ginocchio dall’erosione e dai disservizi – denuncia Ruggero Barbadoro, presidente Fiba – con Municipio e Comune non si riesce a parlare. La gente preferisce andarsene in Croazia al mare, piuttosto che venire a Ostia e trovare giardini sporchi e il traffico sulla Colombo».

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