Una volta era considerato un fiume sacro per i romani, ora invece è pieno di rifiuti e rami abbandonati. Parliamo del fiume Almone, considerato il terzo corso d’acqua di Roma. Nasce dai Colli Albani e scorre principalmente nel parco dell’Appia Antica, per la precisione nella valle della Caffarella.
La scarsa manutenzione dell’alveo ha fatto sì che in prossimità di un ponte, poco dopo il mausoleo di Annia Regilla, si siamo accumulati canne e rifiuti di ogni genere. Un vero tappo, che rischia di far straripare il fiume nel caso di un’improvvisa piena.
Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere nell’Almone. E non solo perché dalle rive del fiume periodicamente si staccano bambù e altri tipi di piante, che inevitabilmente finiscono in acqua. Ma anche perché troppo spesso chi visita il parco lascia lungo il corso del fiume bidoni, bottiglie e quant’altro. Un pezzo di storia di Roma che meriterebbe più attenzione
L’Almone sarebbe tutelato da tre leggi regionali, ma lo stesso comitato parco della Caffarella fa notare che il fiume è inquinato da scarichi urbani e rifiuti solidi. A marzo il consiglio regionale ha impegnato la giunta a realizzare un contratto di fiume, affinché le azioni di tutela aumentino.
La direzione del parco è stata avvertita in merito alla situazione rilevata da Radiocolonna. Serve intervenire prima le piogge di settembre, solitamente abbondanti, producano danni.