Covid: vaccino ad altri 2 volontari, avanti test Spallanzani

Oltre settemila le candidature arrivate per la prima fase di sperimentazione. Ippolito, inizio 2021 primi risultati vaccino

E’ stato inoculato stamattina ad altri due volontari il vaccino italiano anti-Covid allo Spallanzani di Roma. La sperimentazione e’ partita lunedi’ con la prima volontaria dei 90 selezionati per la prima fase e andra’ avanti per le prossime 24 settimane.

Sono oltre settemila le candidature arrivate per la prima fase di sperimentazione. Il vaccino e’ interamente italiano ed e’ nato grazie a un protocollo siglato a marzo tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell’Universita’ e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’IRCCS Spallanzani.

“Inizieremo ad avere informazioni chiare sulla sperimentazione per il vaccino anti-Covid nei primi mesi del 2021” dice Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto malattie infettive dell’Ospedale Spallanzani di Roma. “Bisogna avere pazienza, bisogna studiare e ricercare, senza questo non si arriva ad avere dei risultati. Non e’ che il primo gallo che canta ha fatto l’uovo – ha aggiunto -. Saremmo potuti arrivare anche due mesi prima a questa sperimentazione, ma non avremmo rispettato i controlli che l’Italia giustamente impone”.

Per risultati sull’efficacia del vaccino italiano contro il Sars-Cov-2, Ippolito precisa: “ci vorranno due mesi per avere le prime informazioni e sei mesi per arrivare a regime, prima di allora qualsiasi dichiarazione e’ inutile, bisogna studiare. Se non si studia non si hanno risultati”. Quella del vaccino contro il nuovo coronavirus “e’ una grande scommessa che il mondo sta facendo – sottolinea il direttore scientifico dello Spallanzani – non c’e’ un solo vaccino e non c’e’ solo la competizione con la guerra geopolitica tra Stati Uniti, Russia o Cina su chi arriva prima, ma c’e’ un grande impegno che vede oltre 250 candidati vaccinali, 30 vaccini in 25 paesi che si stanno contendendo la possibilita’ di arrivare nel minor tempo al traguardo”. Ma “non bisogna saltare le fasi. C’e’ stata una pressione del presidente degli Stati Uniti Trump per registrare piu’ rapidamente un vaccino abbassando il livello di efficacia attesa, ma questi sistemi sono politica elettorale e finiranno il 3 novembre con la campagna elettorale”. In ogni caso al termine di questa corsa, “avremo piu’ vaccini, come per altre malattie, ad esempio l’influenza, con tecnologie e modalita’ di produzione diverse”.

 

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