Tra obbligo di mascherine anche all’aperto e minacce di nuovi lockdown, regioni e comuni tentano di arginare l’aumento dei casi di coronavirus in Italia e si affidano ad ordinanze ad hoc per limitare assembramenti e garantire la sicurezza sanitaria.
Alle parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha minacciato un ritorno al lockdown nel caso aumentino ancora i contagiati, fanno seguito quelle del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Se non rispettiamo le regole andiamo a finire lì – ha detto -. Se continuiamo ad avere piena coscienza che il coronavirus è ancora presente fra noi, ce la faremo, che vuol dire cose molto semplici. Continuare ad avere precauzioni e cautele perché questo è il modo di tornare a vivere, lavorare, investire e anche divertirci”.
“Distanziamento sociale, evitare assembramenti, mascherine, igiene delle mani e degli ambienti – ha rimarcato -, devono essere le quattro regole da cui non dobbiamo discostarci”. Il governatore ha anche invitato a moderare la movida. “E’ molto importante – ha detto – stringere i denti e non affollare le metropoli di eventi di massa che sono possibili focolai. Se dobbiamo costruire una gerarchia, la prima da salvaguardare, e sono d’accordo con il presidente Conte, è la scuola e l’università”.
“Se non si rispettano le regole, inevitabili altre misure di contenimento come l’obbligo di mascherine sempre“, ha invece precisato nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. Un’obbligo che, secondo quanto scrive il dorso locale del Messaggero, potrebbe partire già dalla prossima settima. Con una nuova ordinanza della giunta Zingaretti, nella quale ci saranno indicazioni anche sui numeri di partecipanti consentiti per le feste private: non solo quelle nei locali, ma anche matrimoni, battesimi o compleanni. Tutti eventi che dovranno essere a numero chiuso.