Calenda: la sfida del porta a porta
Carlo Calenda è un romano doc come i suoi principali tre avversari. E’ nato il 9 aprile del 1973, figlio del giornalista e scrittore Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini. Niente della sua giovinezza avrebbe fatto presagire un suo futuro politico. A 11 anni, infatti, ha lavorato nello sceneggiato televisivo “cuore” diretto dal nonno, Luigi Comencini. A 18 anni anni, mentre ancora frequenta il liceo classico (al Mamiani) inizia a lavorare vendendo fondi di investimento e polizze porta a porta essendo già diventato padre a 16 anni. Laureatosi in Giurisprudenza alla Sapienza comincia a lavorare per società finanziarie per poi approdare, nel 1998, alla Ferrari, dove costruisce un buon rapporto con l’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo che, una volta approdato ai vertici di Confindustria, lo vuole con sé prima come assistente personale e poi come direttore dell’Area strategica ed affari internazionali.
La politica
Alla politica arriva sempre al seguito di Montezemolo, nel 2012, quando figura tra i firmatari del manifesto politico “Verso la terza Repubblica” dell’associazione Italia Futura; l’anno dopo, nel 2013, si candida alle elezioni politiche nella lista Italia Civica di Mario Monti ma non viene eletto. Ciononostanre, entra nel governo di Enrico Letta come viceministro allo Sviluppo economico, incarico che mantiene nel successivo esecutivo Renzi. Le dimissioni di Federica Guidi dal MInistero dello Sviluppo Economico, nel 2016, porta alla sua nomina alla guida del dicastero e qui rimane fino al giugno 2018 con il governo Gentiloni. Nel 2019 viene eletto europarlamentare nelle fila del Pd, ma l’accordo stretto da Nicola Zingaretti con il M5S per dare vita al Conte-bis lo porta a lasciare il partito ed a fondare “Azione”.
Calenda ha sempre osteggiato l’alleanza con i cinquestelle ed anche per questo, sul finire dello scorso anno, ha deciso di presentare la sua candidatura a sindaco di Roma senza aspettare le decisioni del Pd che allora inseguiva ancora possibili intese con il M5S.
Senza avere coalizioni o partiti di peso alle spalle, Calenda sta conducendo una campagna politica che potremmo definire di “porta a porta”, visitando tutti i quartieri della Capitale ed analizzandone i problemi.
La campagna elettorale
Secondo i sondaggi finora effettuati, sarebbe quarto nei gradimenti dei romani per la prima tornata elettorale, ma, se riuscisse ad approdare al ballottaggio, riuscirebbe a battere, sempre secondo gli stessi sondaggi, tutti gli avversari. Calenda ne è ben conscio e sta menando fendenti su tutti: centrosinistra, centrodestra e pentastellati.
Nel contempo cerca alleanze, in particolare quella di +Europa. “io spero – ha detto intervenendo al loro congresso – di avervi a fianco a Roma, vi voglio al fianco”. “Vi chiedo – ha aggiunto – di venire con noi a fare questa battaglia”. Basterà questo appoggio di un pezzo della galassia radicale, se arriverà, a farlo arrivare al ballottaggio? E’ difficile, ma è troppo presto per dirlo.
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