Il film di Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e ispirato al massacro del Circeo, nelle sale dal 7 ottobre, è stato vietato ai minori di 18 anni. Lo annuncia la produzione, sottolineando che “la censura viene operata su un film che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro” e “ripercorre i fatti che hanno segnato la storia dell’ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito che si sarebbe concluso solo nel 1996, quando la violenza sessuale passò dall’essere considerata un reato contro la morale a un crimine contro la persona”.
“Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano”, dice il regista Stefano Mordini commentando l’imposizione del divieto ai minori di 18 anni per il suo film La Scuola Cattolica.
“Nella motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all’epoca, era minorenne – sottolinea – e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito, questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali”.
“Grande sorpresa” per il divieto da parte dei familiari ed eredi di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vittime delle violenze perpetrate nel massacro del 1975 e raccontate nella pellicola. “I miei assistiti sono, rispettivamente, sorella di Rosaria Lopez e fratello di Donatella Colasanti, e ne sono anche eredi mortis causa”, spiega l’avvocato Stefano Chiriatti.
“Hanno visionato il film ‘La Scuola Cattolica’. Il loro evidente coinvolgimento, personale e affettivo, nella vicenda narrata, per la parte che li riguarda, ha indotto in Letizia e Roberto il risvegliarsi di traumi e dolori profondi, legati a quanto patito nel 1975 e negli anni successivi. Malgrado l’enorme sacrificio, umano ed emotivo, legato alla rievocazione vivida, visiva e sonora, di quanto accaduto alle rispettive sorelle, hanno, tuttavia, apprezzato la volontà di tramandare, anche in chiave di ammonimento per il futuro, la memoria della loro tragedia, soprattutto alle giovani generazioni. Hanno, pertanto, appreso con grande sorpresa della decisione del ministero della Cultura di vietare la visione del film ai minori degli anni diciotto”.