Garantire la “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”. Queste poche righe, contenute nel ddl Concorrenza 2021 voluto da Mario Draghi e riguardanti l’apertura al mercato per il trasporto pubblico non di linea (quello che riguarda taxi ed NCC) ha scatenato un putiferio. I tassisti, infatti, promettono scioperi e barricate per opporsi ad un provvedimento che attenterebbe – secondo il loro punto di vita – al proprio lavoro. Una chiave interpretativa per orientarsi nel capitolo della Concorrenza che riguarda il trasporto pubblico non di linea l’ha data a Radiocolonna Giulio Aloisi, imprenditore e rappresentante dell’Anitrav NCC.
“Le lobby dei taxi hanno sempre cercato di ostacolare il processo di evoluzione della mobilità che si è verificata negli ultimi anni. Un cambiamento che riguarda, in generale, anche il turismo e le modalità con le quali l’utenza decide di muoversi all’interno delle città. Lobby che all’epoca del governo gialloverde ha fatto pressioni ed è riuscita ad ottenere una legge che danneggiava gli NCC. A nulla sono valse manifestazioni, scioperi della fame e proteste: Lega e Movimento Cinque Stelle hanno ritenuto elettoralmente utile prestare il fianco ai tassisti, arrecando un danno enorme a migliaia di imprese e di lavoratori – spiega a Radiocolonna Aloisi – sul ddl Concorrenza faccio questa proposta ai tassisti: noi non ci occupiamo delle questioni che li riguardano e loro faranno altrettanto con noi. Noi non siamo interessati a mettere il bastone tra le ruote dei tassisti, anzi, spesso abbiamo anche cercato un dialogo che dalle rappresentanze dei taxi non è stato considerato utile. Oggi in Italia c’è un governo tecnico, votato al pragmatismo e non a certi intrighi della politica, che sta portando avanti iniziative a mio avviso giuste. Se i tassisti avessero parlato con noi, sarebbe potuto nascere un disegno di legge che avrebbe tutelato entrambi i mondi”.
E ora che succederà?
“Bisognerà attendere la conversione in legge e noi auspichiamo che il premier tenga la barra dritta su un provvedimento che potrà avere un impatto epocale sulla categoria. Temiamo tuttavia che le forze lobbiste possano tarpare le ali al progresso, all’occupazione e ai bisogni dell’utenza. Se il noleggio con conducente ha successo è perché offre un servizio di qualità, migliore dei taxi, che a differenza nostra hanno paura del mercato – conclude Aloisi – è importante ricordare che in un sistema che funziona, chi non è all’altezza chiude, chi è all’altezza progredisce e dà lavoro. Il lavoro dell’imprenditore è questo”.