Le botticelle possono tornare a circolare liberamente in centro storico, da piazza di Spagna a via del Corso, fin sotto al Colosseo. Così ha deciso il Tar del Lazio. I giudici della seconda sezione – scrive il dorso locale di Repubblica – hanno accolto il ricorso dei vetturini e bocciato il regolamento messo nero su bianco dall’ormai ex amministrazione comunale grillina.
Secondo i magistrati amministrativi, la giunta Raggi prima e l’Assemblea capitolina poi, hanno sfornato un pacchetto di norme illegittime. La sentenza le cancella una dietro l’altra. Si parte dalla prescrizione secondo cui cavalli e carrozze avrebbero dovuto circolare “esclusivamente all’interno dei parchi pubblici e delle ville storiche”.
Per l’esattezza soltanto all’interno di villa Borghese, villa Pamphilij e del parco degli Acquedotti. “L’aver relegato l’esercizio delle relative licenze a tali siti ha di fatto snaturato, profondamente svilendolo, il servizio sino ad ora reso dalle botticelle in aperta violazione della disciplina di settore”.
Il Tar del Lazio continua: “Il servizio non può non interessare almeno parte del tessuto urbano della città e, in particolare, comprendere la circolazione tra i più noti siti storici della capitale secondo itinerari non rigidamente stabiliti”. La sentenza annulla anche gli articoli del regolamento che fissavano nuove tariffe per il pubblico e sanzioni per i vetturini, limitavano il tipo di razza e l’età massima dei cavalli delle botticelle, gli orari e la capacità di sopportare gli sbalzi meteorologici.
Insomma, il regolamento è tutto da rifare. Anche perché, secondo i giudici, quello a marchio 5S pare essere stato scritto senza “una specifica istruttoria tecnica finalizzata alla disamina delle peculiarità del servizio”.
Salvato soltanto l’articolo che permetteva ai conducenti di convertire la licenza ippica in una licenza da tassista, i giudici in chiusura parlando direttamente alla giunta Gualtieri. Se e quando verrà riscritto il nuovo regolamento, andrà prevista “un’adeguata ed idonea estensione della area comunale all’interno della quale consentire la circolazione delle botticelle, eventualmente tra i più noti siti storici della Capitale e sempre secondo itinerari non rigidamente stabiliti”.