Una stagione, quella della vacanze natalizie ’21 ’22 che si annunciava come una stella splendente dopo il lungo periodo di blackout dei mesi mesi passati.
In effetti la voglia di partire, soprattutto per mete esotiche e calde, ha fatto scattare la corsa alla prenotazione.
C’è poi la gran cassa dei corridoi turistici (Covid free) che con l’ordinanza del 28 settembre stabilisce luoghi e modalità per fare vacanze “sicure”.
Gli approdi sono tanti, dai più lontani e costosi ai più vicini e vantaggiosi.
Così in breve tempo si è raggiunta la cifra record di 35 mln di prenotazioni. Il vero e salvifico regalo che Gesù Bambino poteva fare a tour operator e compagnie di volo!
C’è chi per questa vacanza ha fatto il mutuo, chi paga a rate chi fa il giro degli outlet per partire con la valigia carica di abbigliamento nuovo di zecca.
Ma è ancora troppo presto per farsi prendere dalla fregola del decollo e della sicura abbronzatura.
E difatti è arrivata la tegola dell’impennata dei contagi, qui da noi, come nelle oasi dei nostri sogni. Ma al posto delle creme (prese con lo sconto di questi giorni di black friday) piomba sugli ipotetici viaggiatori l’effetto freezer.
Effetto che non riguarda chi va in alta montagna ma chi si sente “raggelato” dalle possibili restrizioni e blocchi causati proprio dal Covid.
Così le prenotazioni crollano e ben 2,5 mln sono già state disdettate.
I previdenti hanno fatto tutte le assicurazioni possibili e immaginabili e potranno soffrire, quasi solamente, per un sogno andato in fumo mentre gli imprudenti beccheranno una stangata memorabile.
Possiamo immaginare, in un caso e nell’altro quante imprecazioni partiranno all’indirizzo degli irriducibili no vax e no pass che, per quanto in netta minoranza, tengono il mondo in bilico continuo.
Se da un lato è già partita la 3a dose di vaccino dall’altro arriva massiccio l’attacco dell’influenza invernale.
Quindi i vaghi giramondo che confidavano in un inverno come quello passato immune da bronchiti varie(perché tutti portavamo la mascherina sempre e comunque) adesso guardano i cataloghi di viaggi sui quali tanto avevano sognato e li sfogliano, come margherite, e si domandano lacrimanti: parto o non parto?
Ci sono certamente ancora alcuni giorni prima che la prenotazione diventi irreversibile, giorni da passare con le antenne alzate, con il telefono in mano per stremare l’agenzia di viaggio, per ascoltare i consigli della Farnesina, per non mischiarsi alla pazza folla delle manifestazioni e per tenere cari quei severi comportamenti che l’anno scorso ci hanno portati, in parte, fuori dal guado.