Roma-Lido, i pendolari protestano in Campidoglio contro Roberto Gualtieri

Il comitato Roma-Ostia: le ferrovie ex concesse non sono ferrovie di serie B

Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna. O meglio: se il Comune di Roma non dà ai pendolari della Roma-Lido risposte sui problemi che attanagliano la linea, sono i pendolari che scendono in piazza – in Campidoglio – per far sentire la propria voce.

È stato questo lo spirito che ieri pomeriggio, a partire dalle 15,00, ha portato decine di pendolari della Roma-Lido a protestare contro l’amministrazione capitolina guidata da Roberto Gualtieri.

“Dopo la Regione Lazio che ha lasciato volutamente degradare negli anni le ferrovie sull’orlo della chiusura, ora anche il Comune di Roma nega due treni che potrebbero risollevare la Roma-Lido, condannando i cittadini ad attese di 40 minuti in banchina. Abbiamo il diritto ad un trasporto dignitoso, come prevede la Costituzione, che ci è stato negato dalle amministrazioni regionali e comunali degli ultimi dieci anni, oltre che alla sciagurata gestione di Atac – dichiara il Comitato pendolari Roma-Ostia, coadiuvato in questa battaglia dal Comitato pendolari Ferrovia Roma Nord di Fabrizio Bonanni, altra realtà che da anni lotta affinché una ferrovia ex concessa – in questo caso la Roma-Civita Castellana-Viterbo– esca dalla palude di disagi in cui è immersa da tempo.

La protesta è stata colorata da banner del comitato e da cartelloni che hanno denunciato i disagi di vari quadranti della citta – tipo quello che recitava “Vitinia isolata” – oppure intenti a sottolineare come tra le varie amministrazioni ci sia stata una continuità al ribasso, sintetizzata dallo slogan “è sempre la stessa musica”.

Alla fine i pendolari non sono stati ricevuti né dal sindaco Roberto Gualtieri, né dall’assessore alla mobilità capitolina Eugenio Patané, ma la loro testimonianza in piazza dimostra una presenza significativa dei pendolari sulla lotta per la Roma-Lido.

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