Centro e periferie, scatta la rivolta dei cittadini: «Basta degrado e movida» Sono 21 i comitati di quartiere riuniti nell’ «Associazione per una città vivibile» che giovedì prossimo, nel pomeriggio, si daranno appuntamentio davanti al Campidoglio per un sit-in di protesta.
Da Trastevere, Ponte Milvio e Ostiense a Campo Marzio, Esquilino e Città Giardino tanti cittadini si mobiliteranno per denunciare e combattere il degrado e la malamovida, l’abusivismo commerciale e la mancanza di controlli, oltre alla poca pulizia delle strade.
E’ stata anche creata anche una «piattaforma» in otto punti: vi è scritto, riporta il ’’Corriere della Sera , che «va pianificato e riorganizzato lo spazio pubblico, restituendogli la funzione che gli è propria». Nel settore turistico «va attuata una politica che ne alzi il livello di qualità e contemporaneamente distribuisca l’offerta su tutto il territorio» e che «siano potenziate le funzioni amministrative e di controllo per ripristinare la legalità, combattere l’abusivismo diffuso e la movida selvaggia».
Tutto perché «occorre con urgenza e coraggio cambiare strategia, con una nuova visione della città volta a favorire l’interesse pubblico».
«Ci siamo uniti – spiega al ‘’Corriere della Sera’’ Laura Franchitti del Comitato Parco delle Finanze-Castro Pretorio – perché ormai questi temi sono comuni a tutti i quartieri e stiamo soffrendo per le occupazioni di suolo pubblico: vi sono 6mila dehors post pandemia dei quali 3mila nel I Municipio, ovviamente non tutti a norma».
Paolo Gelsomini dell’associazione Progetto Celio spiega che i motivi della protesta sono di sprone a questa amministrazione, non di opposizione.
‘’La nostra piattaforma – rilava -nè quella di riequilibrare le funzioni della città, in particolare del Centro, dove sono squilibrate a favore delle esigenze commerciali. In più vi è il caos dei monopattini e dei cassonetti».
Roberto Tornassi, dell’Associazione «Residenti Campo Marzio» osserva: «Ci aspettavamo un dialogo migliore di quello avuto con la precedente amministrazione, invece abbiamo dovuto prendere atto che apparentemente non è cambiato nulla. Abbiamo scritto al sindaco Roberto Gualtieri e alla presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, per essere ascoltati: non ci hanno neppure risposto».
Per il Comitato «Rione Monti» Nicola Barone parla non solo di «tavolini messi anche sulle strisce pedonali», ma del fatto che «hanno tolto i 96 cassonetti e messo le isole ecologiche non presidiate. Cosi – sottolinea – il risultato è sacchetti dappertutto».
Per «Vivere Trastevere» Dina Nascetti dice che ormai il loro slogan è «Benvenuti a Trastevere, rione campione di illegalità». Dal Centro a piazza Bologna: «La movida è un problema ormai generalizzato – sostiene Cristiana De Paolis del Comitato antimovida-
È una questione di sicurezza. Non si può avere un’economia basata sullo “sballo”». E il comitato «Città Giardino» rincara la dose: «Manca un governo per uno sviluppo sostenibile – attacca Antonella Caldaro -. 11 nostro era un quartiere apprezzato per l’ambiente, ma da 8 anni non si vive più fra viale Gottardo e viale Adriatico per i tantissimi locali aperti in modo incontrollato».