Il I Municipio finisce sotto inchiesta per l’incidente stradale in cui ha perso la vita l’avvocato Andrea Prosperi, 48 anni, il legale padre di tre figli che si era occupato anche di un altro incidente stradale: quello nel quale aveva perso la vita Gaia Von Freymann. Secondo quanto riporta oggi il dorso locale del Corriere della Sera a coinvolgere il I Municipio nell’indagine del pm Giovanni Gallo è stata la scoperta della segnaletica orizzontale quasi del tutto cancellata: il segnale di “Stop” sull’asfalto in via Francesco Caracciolo, all’incrocio con via Ruggero di Lauria, è molto sbiadito. Lì è avvenuto l’incidente mortale: una donna al volante di una Bmw il 14 aprile scorso ha travolto e ucciso l’avvocato che guidava uno scooter.
La guidatrice, 55 anni, libera professionista, risultata negativa al test alcolemico e tossicologico, è indagata per omicidio stradale. Tuttavia le sue responsabilità nel sinistro dovranno essere valutate alla luce della carente manutenzione della segnaletica. Perché è vero che il cartello verticale è ben visibile, ma le strisce sull’asfalto sono quasi del tutto scomparse. In particolare – spiega il Corriere – nell’intervallo di tempo tra le 13:00 e le 16:00 (l’incidente è avvenuto alle 13:15) lo “Stop” diventa invisibile a chi percorre via Caracciolo per via del riflesso del sole sull’asfalto, condizione che può creare la sensazione di stare percorrendo una via con il diritto di precedenza.
La negligenza della guidatrice, pertanto, potrebbe essere attenuata. E allo stesso tempo il pm ha deciso di valutare le responsabilità di chi nel Municipio aveva il compito di curare la segnaletica stradale. In quell’incrocio, peraltro, già in precedenza erano avvenuti altri gravi incidenti mortali, come segnalato dai vigili del gruppo Prati: quello in cui ha perso la vita il legale, è stato il terzo nel breve giro di pochi anni tra via Caracciolo e via Ruggero di Lauria.
Lo “Stop” sbiadito sull’asfalto – riporta il quotidiano – avrebbe dovuto indurre l’amministrazione municipale a intervenire per garantire la sicurezza. La segnaletica carente è diventata un problema grave in molte zone della città, per chi guida e per i pedoni. È di pochi giorni fa la sentenza di assoluzione di un guidatore responsabile di aver investito e ferito padre e figlia davanti alla scuola Villa Flaminia. Il giudice l’ha assolto per la condizioni di degrado: strisce pedonali ormai invisibili e otto macchine in doppia fila hanno reso impossibile valutare il comportamento dei due pedoni. Il 28 aprile una studentessa di 15 anni, da quel giorno in coma, è stata investita in viale Trastevere da un taxi mentre stava andava a scuola. Il pm Antonino Di Maio ha disposto accertamenti sulle strisce pedonali sbiadite, che la ragazza attraversava al momento di essere investita: il tassista potrebbe aver valutato male la situazione proprio per non aver visto bene le strisce e, pertanto, anche in questo caso la sua responsabilità potrebbe essere attenuata.