“Tornano in servizio tutti i convogli della Metro C”. Con queste parole, qualche giorno fa la comunicazione del Campidoglio ha dato una notizia lieta ai migliaia di romani che prendono la terza metropolitana della Capitale: entro fine mese dovrebbero tornare a disposizione gli otto treni fermati per ragioni tecniche. Nello specifico, è l’Anfisa- l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali – che ha autorizzato la riammissione in servizio dei treni della Linea C ad oggi sospesi dalla circolazione per difetto delle attività manutentive previste dai Manuali di uso e manutenzione dei costruttori. Una decisione che rappresenta una boccata di ossigeno per un servizio – quello della Metro C – divenuto ai limiti della sostenibilità negli ultimi tempi, con frequenze da treno regionale e non da metropolitana di una grande capitale europea.
“Dopo aver scongiurato, a dicembre scorso, il blocco della Linea A, ora consentiamo alla Linea C di tornare alla piena efficienza. Questa è una grande notizia per Roma e per tutti i cittadini che potranno usufruire della Metro C a pieno servizio, come preannunciato nelle scorse settimane, già dalla fine di questo mese” è stato il commento dell’assessore ai Trasporti di Roma Capitale Roberto Gualtieri.
Ma c’è chi, come il comitato Salviamo la Metro C, invita a diffidare del concetto di “piena efficienza” espresso dal titolare della mobilità della giunta guidata da Roberto Gualtieri.
Nel dettaglio, il comitato che da anni monitora la condizione della linea e formula proposte per un suo miglioramento ha espresso con chiarezza la propria idea sulla “piena efficienza” della Metro C, pur sottolineando che quella data dal Campidoglio è comunque una buona notizia.
“Ricordiamo all’Assessore che la Metro C “sarà a piena efficienza” soltanto quando avrà un numero di treni sufficienti a garantire frequenze da metropolitana che non sono certo un treno ogni 9 minuti. Dopo quasi un anno dall’insediamento della nuova Giunta, con i collaudi (che porteranno via uno o due treni) e l’inaugurazione della T3 sempre più vicini, sull’acquisto di nuovi treni siamo ancora allo “stiamo facendo” – spiega Salviamo la Metro C – Solo quando arriverà la delibera che ne confermerà l’ordine potremmo finalmente vedere segnali di un’inversione di tendenza”.