Manifestazioni, scioperi della fame nella cornice della sollevazione di una categoria che vedeva in pericolo il proprio lavoro. Era il 2019 e gli NCC protestavano contro un decreto legislativo del governo gialloverde – Lega e M5S – che imponeva, tra le varie cose, ai noleggiatori di tornare in rimessa ogni volta che si era conclusa una corsa. I fantasmi del 2019, oggi, tornano a materializzarsi per gli NCC con la vittoria di Giorgia Meloni e della coalizione di centrodestra, da sempre accusata dai conducenti delle auto nere di perorare la causa di quelle bianche. Giulio Aloisi – imprenditore e dirigente di Anitrav-NCC – ha raccontato a Radiocolonna i rischi che, a suo avviso, per la categoria di cui fa parte potrebbero materializzarsi nei prossimi cinque anni di governo.
“Siamo pronti a dialogare sin da domani con il nuovo esecutivo, ma il timore è che un governo di destra possa portare avanti i progetti per cui protestavamo nel 2019 e potrebbe determinare la distruzione del mondo NCC. Conosciamo bene l’amicizia, per usare un eufemismo, che lega molti esponenti del centrodestra al mondo dei taxi. Il timore è forte ma speriamo che Giorgia Meloni possa dar seguito davvero a quell’intento dichiarato qualche giorno fa, ovvero che vorrà essere il presidente di tutti gli italiani. Capiremo presto se si tratterà di propaganda o se invece sarà un serio intento di governo – spiega Aloisi a Radiocolonna – il prossimo esecutivo si troverà di fronte a sfide enormi, soprattutto da un punto di vista economico. Ci sono migliaia di imprese in ginocchio ed è dovere della politica dare risposte puntuali e responsabili, risposte che non passano per la penalizzazione di una categoria, come quella degli NCC, che in questi anni ha sofferto molto le crisi che si sono susseguite”.
Aloisi, tuttavia, pone la questione anche sul piano del pil.
“Noi creiamo ricchezza e occupazione, fondiamo imprese e siamo parte integrante del Pil nazionale. Chi governa deve farsi carico anche di questi problemi. Attendiamo cosa succederà nelle prossime settimane, soprattutto nella formazione della squadra di governo. Di sicuro siamo pronti a combattere e a mobilitarci come abbiamo sempre fatto – conclude Aloisi – nell’attuale scenario politico, va dato atto al Terzo Polo di Carlo Calenda di essere stato l’unico ad aver inserito seriamente all’interno del proprio programma le problematiche nel mondo NCC, continuando di fatto l’agenda Draghi. Non voglio arrivare a dire che il buon 8% ottenuto alle elezioni sia merito nostro, ma sicuramente gli abbiamo dato una grossa mano”.