Dopo una discussione durata 48 ore, alla fine l’assemblea capitolina ha approvato la delibera sull’ex caserma occupata di via del Porto Fluviale, a Ostiense, che servirà a sanare la situazione per 55 famiglie, un totale di circa 150 persone di 13 diverse nazionalità, con una grande maggioranza di bambini nati e cresciuti nell’edificio.
La delibera di 96 pagine – passata con 13 voti a favore degli eletti Pd (su 18), tre assenti su cinque della Civica Gualtieri e il sì dell’ex sindaca Virginia Raggi, rimasta la sola del suo gruppo tra gli scranni a consegnare il voto favorevole – stanzia 11 milioni per la riqualificazione dell’ex Direzione dei magazzini del commissariato occupata dal 2003 con la realizzazione di un piazza pubblica con spazi sociali e servizi per la città e di alloggi Erp che saranno assegnati “attraverso un bando speciale con priorità per le famiglie che abitano l’immobile in possesso dei requisiti e al piano terra in servizi per il quartiere”.
L’Aula Giulio Cesare si è riunita in prima convocazione martedì scorso per discutere il documento (80/2022), e fin da subito sono iniziate le proteste: prima da parte dei consiglieri del centrodestra, ma poi anche dalla stessa maggioranza di centrosinistra che, nella tarda serata del 18 ottobre, ha fatto cadere il numero legale: soltanto 14 i consiglieri che alle 19 inoltrate hanno risposto all’appello.
L’Aula si è riunita nuovamente ieri, in seconda convocazione, con l’obiettivo di procedere a oltranza per deliberare. Oltre 40 gli ordini del giorno e 12 gli emendamenti, con le opposizioni che non hanno fatto sconti, intervenendo in illustrazione e in dichiarazione di voto per tutto il tempo disponibile e su ogni atto. Non sono mancati i momenti di tensione, quando il consigliere del Pd, Yuri Trombetti, tra i principali sostenitori del provvedimento, è intervenuto a difesa della delibera ottenendo un applauso da parte dei colleghi di maggioranza. A quel punto dagli scranni del centrodestra sono arrivati richiami al regolamento. La seduta è stata più volte sospesa. Fratelli d’Italia ha lamentato la bocciatura di un ordine del giorno che chiedeva di istituire all’interno del complesso uno sportello di mediazione socio-linguistico-culturale per gli stranieri.
“La sinistra e il Pd sono una contraddizione vivente. Un partito che ha fatto della propaganda a vuoto la sua cifra ideale. Nella furia ideologica bocciano un odg volto a promuovere le politiche di inclusione sociale”, hanno detto i consiglieri di Fd’I. Su 29 votanti, 21 si sono espressi in modo favorevole: 13 del Pd, due della Civica Gualtieri, 2 di Sce, uno di Rf, uno di Demos, uno di Ev – per la maggioranza – e uno del M5s, Raggi, per le opposizioni. Hanno votato contro in sei: 3 di Fd’I, uno della Lega, uno di Udc FI e uno di Italia viva. Astenuti due consiglieri di Azione.
Il documento autorizza l’acquisizione a patrimonio di Roma Capitale dell’immobile a titolo gratuito, su cessione dell’Agenzia del demanio, e detta le linee guida per un programma di valorizzazione: il progetto prende il nome di “Porto Fluviale RecHouse” e sarà realizzato con 11 milioni di euro del Pnrr. L’edificio, dichiarato bene di interesse storico-artistico dal ministero della Cultura, è di proprietà dell’Aeronautica militare, ed è oggetto dal 2003 di un’occupazione abitativa.
A oggi al piano terra sono presenti una sala da tè, la ciclo-officina, la circo-officina, i laboratori per bambini, attività artigianali come il laboratori di oreficeria, di pelletteria e di sartoria. Nel cortile si svolgono, inoltre, molteplici eventi come pranzi interculturali, cabaret circensi e proiezioni cinematografiche aperte al quartiere. E il Campidoglio intende mantenere la destinazione d’uso sia socioculturale sia residenziale. Per questo il piano di riqualificazione prevede alloggi Erp nei piani superiori e spazi aggregativi al piano terra e nel cortile.