Roma, i conducenti bus che “nascondono” l’abitacolo sta diventando un caso

Le foto e le segnalazioni degli utenti fanno scoppiare la polemica

Un tendaggio fai-da-te per schermare l’abitacolo del conducente rispetto al resto dell’autobus. Abitacoli in cui – dopo il maquillage un po’ posticcio – l’autista guarda un filmato sullo smartphone come se fosse sul divano di casa. Stanno facendo discutere e indignare le testimonianze arrivate in questi giorni direttamente dai bus della Capitale. Scene di incuria ma anche di irresponsabilità da parte di chi avrebbe la responsabilità di trasportare decine di persone su un mezzo pubblico. Come racconta sul proprio profilo Twitter un utente, Ugo Quinzi, nella notte del 26 ottobre un autista avrebbe messo sulla navetta notturna della metropolitana A di Roma un separé tra il proprio posto di guida e gli occhi ‘indiscreti’ dei passeggeri:

Accanto a commenti di sdegno, alcuni – pochi – tendono a minimizzare l’accaduto e a giustificare la mossa, spiegando che si tratterebbe della luce che disturba la guida:

Ma l’episodio più grave sarebbe avvenuto due giorni prima, anche stavolta di prima mattina ma in questo caso sul bus 32 all’altezza di Saxa Rubra. Qui, il casus belli non è stato determinato solo dalla presenza del divisorio, ma dal fatto che dietro al separé pare che l’autista del mezzo in servizio guardasse – durante la guida – un video sullo smartphone.

Con l’interessamento della stampa locale – Radiocolonna, come Repubblica e il Messaggero – l’auspicio è che certi comportamenti inaccettabili spariscano e che la tecnologia ‘a portata di mano’ sia un deterrente per autisti un po’ disinvolti che, viceversa, non si farebbero problemi ad usare in maniera impropria il telefono alla guida.

Post scriptum: la maggior parte degli autisti Atac svolge il proprio lavoro seriamente, un lavoro faticoso e usurante in cui spesso ci si trova a contatto con un’utenza maleducata o semplicemente incurante del lavoro svolto. Proprio per questo motivo, crediamo sia importante che alcuni comportamenti scorretti non infanghino la categoria e soprattutto non nuocciano all’incolumità dei pendolari.

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