E’ difficile essere sereni e festaioli questo Natale con le bombe che cadono in Ucraina con sempre maggiore intensità e la popolazione sotto assedio ormai da dieci mesi. Le donne uccise in Iran perché aspirano all’ emancipazione. Le giovani afgane private di molti diritti, compresa l’istruzione. Gli immigrati alla sfida del mare per una vita migliore. La siccità e carestia in molte regioni dell’Africa. I disastrosi uragani che incombono ormai in ogni parte del globo.
Tutto ciò rispecchia la cecità delle democrazie occidentali nei confronti dell’umanità, che soffre e patisce, nonché la cronica impotenza nella salvaguardia del clima e dell’ambiente sul nostro pianeta.
Giorno dopo giorno le televisioni portano nelle nostre case le immagini di palazzi sventrati dai missili nel centro dell’Europa, di ‘’sacrifici’’ per i diritti umani calpestati dalle dittature delcontinente asiatico, di territori deturpati da giganteschi incendi, grandi frane e inondazioni che sgretolano abitazioni e mietono vittime, di frequenti attentati terroristici, come quello che proprio alla vigilia di questo Natale ha colpito in Francia la comunità curda.
La luce stella cometa indicava ai Magi, i ‘’sapienti’’ di un tempo lontano, il percorso per raggiungere il luogo dove il ‘’bambinello’’era venuto al mondo per portare la luce. Oggi con l’informazioneconosciamo tutte le ferite del mondo, ma non sappiamo comeaccendere la luce della pace o spegnere le atrocità verso l’umanità e l’ambiente. Cosicché all’eccezionale sviluppo dell’intelligenza artificiale, alle soglie del metaverso, corrisponde invece in ogni parte del globo una condizione umana sempre più degradata, difficile e piena di nefandezze.
In questo contesto il significato del rito cattolico del Natale diventa di straordinaria attualità, diremmo quanto mai necessario, per non farci perdere la speranza che la stella del Signore ( il rito della luce n.d.r) – come ricorda Papa Francesco – venga a prendersi cura della nostra fragile umanità.