Rocca commissaria di fatto tutte le aziende sanitarie e ospedaliere del Lazio e sul fronte in cui ha sempre assicurato di voler dedicare maggiore impegno, quello della sanità, incassa la prima protesta da parte di sindacati e associazioni di categoria del personale sanitario. Lo scrive La Repubblica. Il presidente non ha potuto e non può procedere alla sostituzione immediata di tutti i manager, rimpiazzandoli con professionisti di sua fiducia. La Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria ha però stabilito che d’ora in poi le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale dovranno chiedere l’autorizzazione su qualsiasi assunzione e su qualsiasi incarico da assegnare. Servirà così il via libera della Regione per tutte le procedure di mobilità, selettive e concorsuali, per le assunzioni dei vincitori e pure per gli eventuali idonei, per conferire «incarichi di struttura in tutte le articolazioni interne aziendali previste dalla normativa» e anche per scorrere le graduatorie di concorsi già fatti. In pratica per tutto. All’apparenza con il rischio di notevoli rallentamenti e con quello che i manager possono dire addio alla loro autonomia. Senza contare che, una volta chiesta l’autorizzazione, non vale neanche il silenzio assenso: la mancata risposta va infatti considerata sempre come autorizzazione negata.
«Parte malissimo la stagione di Rocca», dichiarano i sindacati della dirigenza medica del Lazio Aaroi Emac, Anaao Assomed, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fassid, Fvm e Uil Fpl Medici.
«Chiediamo l’immediato ritiro della determina e un incontro che deve preludere all’avvio di un confronto regionale continuo e costruttivo», aggiungono. «Ci sorprende che la Regione prenda iniziative senza un confronto con le parti sindacai)», specificano poi la Federazione Cìs) Medici, Cimo Lazio e Cosips. Mettendo da parte le questioni sindacali, la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza ritiene però che le nuove disposizioni porteranno a una migliore organizzazione delle strutture sanitarie. «Attraverso l’organo dei direttori di struttura complessa, non volendo entrare nelle questioni strettamente sindacali – sostiene- La sede della Regione Lazio ne Giulio Maria Ricciuto, presidente Simeu Lazio – accoglie con favore l’intenzione da parte della Regione di programmare le assunzioni secondo fabbisogni, autorizzando i concorsi per nuovi assunti secondo necessità valutate su base centralizzata e fidelizzando i vincitori per 5 anni, escludendo i meccanismi che hanno negli ultimi anni desertificato le strutture di emergenza e urgenza e gli ospedali periferici». Sarà necessario il via libera della Regione per tutte le procedure di mobilità, selettive e concorsuali e per conferire incarichi Sindacati già sul piede di guerra