Lavoro, se le donne (in Italia) guadagnano di meno

Secondo Bankitalia, in Italia le donne percepiscono mediamente retribuzioni più basse dell’11% rispetto ai colleghi uomini. Il differenziale è già ampio all’ingresso nel mercato del lavoro

Se sei donna, guadagni di meno. Le cose stanno davvero così? Secondo Bankitalia, sì. In Italia le donne percepiscono mediamente retribuzioni più basse dell’11% rispetto ai colleghi uomini. Il differenziale è già ampio all’ingresso nel mercato del lavoro: il 16% tra i diplomati, il 13% tra i laureati. E si accentua ancora di più con la maternità e con l’avanzare della carriera. Sono alcuni dei dati sul gender gap in Italia presentati nel rapporto della Banca d’Italia che illustra i risultati del progetto Le donne, il lavoro e la crescita economica.

L’Italia, ricorda lo studio, è ultima in Europa per occupazione femminile, penultima per divario di genere occupazionale. L’occupazione femminile al 51,1% è inferiore di oltre 18 punti percentuali rispetto alla quota di uomini al lavoro nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, registrando così il secondo divario di genere più ampio in ambito lavorativo tra i paesi dell’Unione Europea dopo la Grecia, dove si registrano oltre 19 punti percentuali di divario tra occupazione maschile e femminile.

Le donne percepiscono mediamente retribuzioni più basse dell’11% rispetto ai colleghi uomini. Il differenziale è già ampio all’ingresso nel mercato del lavoro: il 16% tra i diplomati, il 13% tra i laureati. E si accentua ancora di più con la maternità e con l’avanzare della carriera. Sono alcuni dei dati sul gender gap in Italia presentati nel rapporto della Banca d’Italia che illustra i risultati del progetto “Le donne, il lavoro e la crescita economica”.

L’Italia, ricorda lo studio, è ultima in Europa per occupazione femminile, penultima per divario di genere occupazionale. L’occupazione femminile al 51,1% è inferiore di oltre 18 punti percentuali rispetto alla quota di uomini al lavoro nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, registrando così il secondo divario di genere più ampio in ambito lavorativo tra i paesi dell’Unione Europea dopo la Grecia, dove si registrano oltre 19 punti percentuali di divario tra occupazione maschile e femminile.

 

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