La Regione Lazio non aumenterà il costo di biglietti e abbonamenti del trasporto pubblico locale. Lo ha annunciato l’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, durante il suo intervento nella commissione competente del Consiglio regionale.
Il blocco degli aumenti previsti riguarderà anche quelli di bus e metro di Roma, compresi i servizi Cotral e Trenitalia. L’aumento era previsto a partire dal primo agosto, secondo quanto stabilito dal contratto di servizio dello scorso anno tra Regione Lazio e Trenitalia, che fa parte del consorzio Metrebus. “La precedente giunta regionale aveva stabilito che dal primo agosto scattasse l’aumento del biglietto. Con il presidente Rocca, però, abbiamo pensato che non sia giusto intervenire da subito senza avere ragionato e valutato, eventualmente, soluzioni diverse”, ha spiegato Ghera.
Per l’aumento servirebbe un atto formale della Regione Lazio “che non ci sarà”, ha assicurato l’assessore Ghera. Pertanto l’aumento è scongiurato. “Stiamo cercando soluzioni diverse sia nel bilancio regionale che nel nuovo riparto del fondo nazionale trasporti, per evitare l’aumento”, ha sottolineato l’assessore. Nel caso fosse impossibile trovare la somma necessaria a evitare l’aumento, “troveremo una soluzione per tutelare coloro che sono abbonati: pendolari, lavoratori o studenti, rispetto a chi fa un utilizzo momentaneo, giornaliero o settoriale dei mezzi pubblici, come i turisti”, ha concluso.
Ora l’ente regionale dovrà esprimersi anche sulla proposta presentata da Roma Capitale per mitigare le restrizioni alla circolazione nella Zona a traffico limitato della fascia verde (Ztl verde): anche queste sono collegate a un vigente atto regionale, quello della qualità dell’aria. L’Italia è stata colpita da due sanzioni, a seguito di una procedura d’infrazione aperta dall’Unione europea, per lo sforamento dei limiti di inquinamento dell’aria, una nel 2018 e una nel 2022. Una terza sentenza, su una procedura d’infrazione, è attesa per il 14 luglio. Le sanzioni vengono recapitate al ministero dell’Economia il quale si rivale sulle Regioni che hanno sforato i limiti di inquinamento. Per quanto riguarda il Lazio i due siti con limiti fuori norma sono Roma e la Valle del Sacco.
Ieri durante il consiglio straordinario del Municipio Roma IV sul tema, l’assessore alla Mobilità capitolino, Eugenio Patané, ha ribadito le misure alternative proposte: il blocco alla circolazione nella Ztl verde per le auto diesel Euro 4 scatterebbe al novembre del 2024, anziché al novembre del 2023, e per le macchine a benzina Euro 3 la scadenza andrebbe posticipata al 2025. È richiesta una deroga per le auto Gpl con motore Bi-fuel, la circolazione dei veicoli Gpl mono-fuel era già consentita. Tra le misure è stato chiesto di poter prevedere un massimo di 60 accessi annuali alla Ztl verde senza andare incontro a una multa oppure un dispositivo da installare in auto che consenta di percorrere da 600 a 4 mila chilometri dentro la Ztl verde in relazione alla classe del veicolo e al carburante. Ancora: è richiesta la possibilità di introdurre una serie di giornate in cui sarà consentita la circolazione a tutti, compresi i veicoli storici.