Omicidio Primavalle: palloncini bianchi e tanta commozione al funerale di Michelle – FOTOGALLERY

Appalusi corone di fiori, palloncini bianchi e tanta commozione: in migliaia sono giunti nel quartiere Primavalle a Roma per l’ultimo saluto a Michelle Maria Causo, la 17enne uccisa mercoledì scorso a coltellate e poi abbandonata in un carrello della spesa avvolta in un sacco in via Stefano Borgia. I funerali si sono svolti nella parrocchia […]

L'uscita del feretro di Michelle Maria Causo, dopo i funerali che si sono svolti nella parrocchia di Santa Maria della Presentazione, in via di Torrevecchia, alla periferia nord-ovest di Roma.

Appalusi corone di fiori, palloncini bianchi e tanta commozione: in migliaia sono giunti nel quartiere Primavalle a Roma per l’ultimo saluto a Michelle Maria Causo, la 17enne uccisa mercoledì scorso a coltellate e poi abbandonata in un carrello della spesa avvolta in un sacco in via Stefano Borgia. I funerali si sono svolti nella parrocchia di Santa Maria della Presentazione, in via di Torrevecchia, alla periferia nord-ovest della Capitale. Il feretro bianco è stato accolto da un lunghissimo applauso della folla presente. Tantissimi i giovani con il viso segnato dalle lacrime, amici e compagni di scuola della ragazza, insieme a insegnanti e residenti. In prima fila, accanto ai genitori e i parenti, ci sono anche la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli e l’assessora comunale alle Pari opportunità, Monica Lucarelli, in rappresentanza delle istituzioni. Sul sagrato mazzi di rose, girasoli e palloncini bianchi, tra cui le corone di fiori del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Tra messaggi e dediche spicca il cuore di fiori con la scritta “Ti amo” fatto preparare dal fidanzato della 17enne. Mentre il feretro è stato posizionato per tutta la funzione al centro della navata.

“Quello che è successo parla di un mondo guasto, che brucia la giovinezza, che insegue illusioni, che non conosce più quanto preziosa sia una vita. Può avvenire che si banalizzi la vita così da trascinare nella banalità anche il male, che noi abbiamo il dovere di distinguere ed estirpare”, ha detto il vescovo Baldo Reina durante l’omelia. “Il nostro dolore ora diventa una denuncia, ma deve tradursi anche in cambiamento. Eccolo il frutto, che questa morte non sia sprecata e che diventi il segno di una necessità, quella di cambiare insieme questo nostro mondo – ha aggiunto il Vescovo -. Questa società nella quale tutti siamo immersi e di cui siamo parte integrante, non ha forse perso la bussola? Il degrado non è in un quartiere o in una periferia. Il degrado è nel cuore di ognuno di noi. Il degrado è nella cultura che respiriamo, nella mentalità che tutti contribuiamo a creare, nel deserto dell’anima, immolando sull’altare dell’egoismo umano vittime sacrificali. La morte di Michelle ci deve mettere tutti quanti in discussione perché quello che è successo a lei poteva succedere a chiunque. Anzi. Per certi versi si è già consumato in ognuno di noi”. Un’omelia intensa nella quale il vescovo si appella a tutta la società: genitori, educatori, Chiesa e istituzioni a non lasciare soli i giovani, perché “non sono solo il futuro ma sono il presente di ogni società”, ha concluso.

Il feretro ha lasciato la chiesa tra palloncini bianchi, rosa e argentati con le iniziali della ragazza liberati in cielo, appena il carro funebre ha lasciato il piazzale. “Michelle, Michelle”, ha urlato la folla. Sempre all’esterno della chiesa campeggiano due striscioni: “Le anime leggere volano in cielo per illuminarci” e “Sempre con te amore nostro”. Il feretro di Michelle Causo è stato trasportato verso il cimitero di Santa Ninfa per la sepoltura. Al termine della cerimonia, la mamma di Michelle ha voluto ringraziare tutte le persone che hanno voluto dedicare un ricordo a Michelle: “Mia figlia rappresenta un grido di speranza per porre fine al femminicidio”, ha detto. Intanto, nel giorno dei funerali c’è stato un nuovo sopralluogo dei poliziotti nell’appartamento del 17enne accusato dell’omicidio. L’atto è stato disposto dai Pm di Roma.

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