La chiusura dell’anello ferroviario, nella tratta ferroviaria Vigna Clara Tor di Quinto, è stata definanziata dal ministro delle Infrastrutture. A denunciarlo è il presidente del Municipio Roma XV, Daniele Torquati. “Un’opera indispensabile per l’intera città, attesa da anni e su cui nell’ultimo anno e mezzo con l’amministrazione capitolina ed Rfi abbiamo lavorato concretamente andando avanti con la progettazione e la programmazione”, dichiara Torquati che spiega: “Il primo lotto dell’infrastruttura, vale a dire la tratta Tor di Quinto – Vigna Clara, che ora si ritrova con 175 milioni di euro in meno sulla progettazione e solo 87 milioni a disposizione. Briciole per un’infrastruttura fondamentale per il nostro quadrante e per la mobilità di tutta Roma. Una scelta poco seria del Governo, che ha trasferito gli stessi fondi per altre opere al nord e che dimostra ancora una volta il poco interesse per le periferie romane e per la loro crescita. La promessa è che gli stessi fondi saranno reinseriti nella legge di Bilancio di fine anno, ma noi alle promesse preferiamo i fatti e per questo non resteremo a guardare. Per il nostro territorio e per Roma”.
In serata è arrivata la smentita del gruppo capitolino Lega Salvini premier, che in una nota precisa che l’anello ferroviario è una priorità per Roma e le opere in programma per il suo completamento “saranno realizzate. Non ci sono cantieri bloccati, progetti stralciati o lavori rinviati: 2,5 miliardi sono destinati ad accelerare i cantieri strategici che già oggi hanno bisogno di risorse e beneficiano anche della spinta del Pnrr”.
Per il 2024 “c’è già l’impegno del Mit – si legge ancora – per le opere previste garantendo il rispetto dei cronoprogrammi. Le risorse sono assolutamente garantite e solo dall’anno prossimo potranno essere spese: alcuni progetti sono immediatamente cantierabili, altri ancora no. Per l’anello ferroviario questa è la volta buona. L’impegno della Lega e del governo di centrodestra per Roma è quotidiano, come dimostra anche l’attenzione ai cantieri della metro e l’ultima norma approvata nel Cdm. Dopo decenni di discussioni e rinvii – conclude la nota-, è arrivato il tempo del fare, e del fare bene, evitando strumentali polemiche agostane”.