Almeno cinquanta centesimi all’ora in più per parcheggiare in nel centro di Roma, e cinquanta in meno per fermarsi nelle zone periferiche e semiperiferiche. Addio al “tariffone” giornaliero da 4 euro, mentre l’amministrazione ha in mente di creare 30mila nuovi stalli (rispetto agli attuali a 73.548) tratteggiati dalle strisce blu. Quindi a pagamento. Sarebbe questo il piano del municipio, secondo quanto riposta oggi Il Messaggero – per rimodulare le tariffe dei parcheggi nelle strisce blu.
Un progetto che il sindaco Gualtieri aveva già annunciato durante la campagna elettorale, anche se nessuno nel centrosinistra, sottolinea il Messaggero, vuol sentir parlare di stangata. D’altronde, sul fonte della mobilità il Campidoglio ha tanti fronti aperti, molti dei quali fortemente impopolari: in settimana si attendono notizie dalla Regione per limitare l’impatto della nuova Zu Fascia verde, che stando al progetto iniziale avrebbe dovuto interdire da novembre la circolazione ad almeno mezzo milione di veicoli (compresi i diesel Euro4 per i quali si va verso una moratoria); oggi, invece, si dovrebbe approvare la determina per la gratuità delle tessere annuali per gli studenti tra gli 11 e i 18 anni (si pagheranno però 50 euro per attivare una carta), mentre è stati sbloccato l’impasse sul nuovo regolamento per i bus gran turismo, gli Hop-On Hop-On, che vedrà salvate le concessioni di alcune aziende del settore.
La prima levata di scudi sull’aumento delle strisce blu dal gruppo capitolino del partito della premier Giorgia Meloni. La consigliera di Fratelli d’Italia Mariacristina Masi affida annuncia che presenterà un interrogazione sul provvedimento. “Apprendiamo che la giunta capitolina – si legge in una nota – stia valutando la modifica delle tariffe dei parcheggi sulle strisce blu sostenendo la necessità di aumentare i ticket e di addirittura annullare la possibilità del biglietto giornaliero, vantaggioso soprattutto per i lavoratori. L’assessore Patanè – aggiunge – non sa più come punire i romani che utilizzano l’automobile per recarsi sul posto di lavoro e ogni tanto se ne inventa una nuova, senza però tenere conto delle condizioni in cui versa il trasporto pubblico nella città e quanto poco ha fatto per migliorarlo in questa consiliatura. Continuiamo a sostenere che con gli effetti dell’inflazione i romani e le famiglie non possono permettersi ulteriori aumenti dovuti alla necessità evidente di fare cassa da parte delle amministrazioni che non riescono a razionalizzare le spese, per questo abbiamo presentato un’interrogazione al fine di capire le reali intenzioni dell’assessore e di ribadire quanto sia importante non solo mantenere il ticket giornaliero, ma che ne rimanga il costo invariato”, conclude Masi.