Termovalorizzatore: 700 milioni non bastano più, fra pochi giorni il bando

Gualtieri annuncia un investimento «significativamente superiore» rispetto a quello previsto, ma il progetto dell'impianto redatto da Acea sarà il più avanzato d'Europa

L’investimento privato per realizzare il termovalorizzatore «è significativamente superiore ai 700 milioni» previsti inizialmente. Lo ha rivelato il sindaco Roberto Gualtieri, che durante il Festival delle Città, annunciando anche che il progetto elaborato da Acea Ambiente è arrivato in Campidoglio. Lo scrive ‘’Il Tempo’’.

«Abbiamo studiato – ha detto – la proposta arrivata dal consorzio di imprese (di cui Acea è capogruppo, ndr) che ha partecipato all’invito. Con gioia abbiamo verificato che sarà un impianto straordinario dal punto di vista tecnologico e ambientale. Sarà il più green e più avanzato d’Europa e forse del mondo».

Ancora pochi giorni d’attesa, assicura il sindaco, per la pubblicazione del bando «che avrà alcune caratteristiche diverse e ci consentirà di andare più veloci». L’obiettivo è sempre quello di avere il termovalorizzatore pronto entro il 2026, mentre la posa della prima pietra è prevista nel 2024.

Ma ad oggi le procedure sono già in ritardo di due mesi sul cronoprogramma. La gara, infatti, doveva uscire ad agosto mentre le ultime notizie trapelate danno come probabile la pubblicazione entro ottobre. «E stata avviata un’interlocuzione con le aziende per migliorare alcuni aspetti della proposta, soprattutto dal punto di vista economico – ha spiegato Gualtieri Vogliamo avere un impianto che ci consentirà una tariffa più bassa».

C’è però ancora almeno un altro nodo da sciogliere, ovvero il trasporto dei rifiuti (600mila tonnellate all’anno) a Santa Palomba, periferia sud della Capitale, dove Ama ha comprato il terreno adibito alla costruzione del termovalorizzatore. È necessario non incidere sulla viabilità di via Ardeatina e il Campidoglio vorrebbe trasportarli in treno, sfruttando la vicina stazione,

Ma da qualche parte i rifiuti dovranno essere prelevati e tra le ipotesi – come ha rivelato, secondo ‘’Il Tempo’’ , il direttore generale di Roma Capitale Paolo Aielli in commissione Trasparenza – c’è quella di caricarli a Villa Spada, nel Municipio III. Informazione che non era stata condivisa con i consiglieri di maggioranza, che infatti sono saltati sulla sedia chiedendo al Campidoglio di smentire.

Per la cronaca, la smentita non c’è stata ma solo la precisazione che nessuna decisione è stata ancora presa. Intanto però anche tra i banchi dell’opposizione emergono posizioni diverse sul tema. Per Francesca Barbato (Fdl) «sapendo che 700 milioni non saranno sufficienti penso che i cittadini romani vedranno solo col binocolo un abbattimento della Tari».

La Lega invece chiede al Comune di non fare passi indietro. «Perché dovremmo dire no a un impianto, sicuro, che trasforma i rifiuti in energia, calore e ricchezza? – dichiara Davide Bordoni, segretario della Lega nel Lazio – i romani pagano già una delle Tari più alte d’Italia. Non realizzare il termovalorizzatore vorrebbe dire pagare un costo ancora più alto».

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