L’innovazione serve, eccome. Per quasi 9 italiani su 10, l’innovazione tecnologica ha aiutato in modo deciso l’attività imprenditoriale e produttiva, agevolando la crescita non solo delle grandi imprese, ma anche delle piccole aziende (29%). Gli italiani, poi, si sentono più competenti con le nuove tecnologie rispetto a francesi, tedeschi e americani. L’innovazione tecnologica ha mutato radicalmente il modo di informarsi, di viaggiare, di fare la spesa, ma ha anche aumentato le differenze sociali tra Paesi ricchi e poveri, tra anziani e giovani, tra manager e lavoratori.
Sono solo alcuni dei risultati che emergono dalla ricerca realizzata da Ipsos per la Camera di Commercio di Roma, su un campione di 4 mila soggetti intervistati in Italia, Germania, Francia, Usa (tra agosto e settembre 2023) e con un campionamento anche su Roma e chiamata Innovation impact (Effetti, impatto e futuro dell’innovazione tecnologica).
“Pur in un contesto in cui permangono alcune perplessità relative all’utilizzo dei dati e al rischio di isolamento relazionale, gli italiani”, afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, “danno un giudizio fondamentalmente positivo sull’innovazione. Per le imprese, in particolare, l’innovazione tecnologica è stata – e continuerà ad esserlo – un grandissimo driver di trasformazione. E con questa consapevolezza, la Camera di Commercio di Roma è in prima fila, ormai da 15 anni nella promozione di azioni innovative per aiutare le imprese, soprattutto le piccole, a crescere nel digitale”.
La prova? L’organizzazione annuale di Maker Faire Rome, la cui nuova edizione è ormai alle porte: dal 20 al 22 ottobre alla Fiera di Roma. Tornando ai numeri, gli italiani sentono di possedere più competenze digitali di americani, francesi e tedeschi. Il voto medio che si danno è 6,7, contro il 6,2 dei cittadini degli altri Paesi. I romani, rispetto alla media italiana, avvertono di avere maggiori lacune e sono più allineati alle persone degli altri Paesi con il loro 6,3.
L’esistenza quotidiana, grazie alla tecnologia, per gli italiani è diventata più facile e intensa, ma anche più stressante e isolata. Valutazioni simili negli altri Paesi, con alcune accentuazioni. Per gli americani oltre alla semplificazione esistenziale la tecnologia ha reso la vita anche più asfissiante, noiosa e isolata. Per i francesi alla facilità, la tecnologia ha portato con sé dosi di leggerezza, ma anche di stress e ha reso l’esistenza più povera. I tedeschi sottolineano leggerezza e intensità, ma puntano il dito su isolamento, impoverimento esistenziale e stress. Tedeschi e romani sono anche meno schierati sul senso di facilitazione esistenziale indotto dalla tecnologia. Per i romani, infine, la tecnologia porta con sé isolamento e povertà esistenziale.