Sono circa mille i manifestanti che stanno sfilando in corteo a Roma per il popolo palestinese.
Bandiere della pace, striscioni, megafoni e tamburi per la “Palestina libera” e contro “Israele, la Nato e tutte le guerre”.
Una manifestazione organizzata proprio nella Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Dalla situazione in Medio Oriente alle politiche militariste e Atlantiste dell’Occidente, arrivando alle politiche del governo Meloni: sono diversi i temi al centro della protesta. Uno striscione di Potere al popolo e Unione popolare alla testa del corteo, retto dai manifestanti, riassume gli slogan della giornata: “Guerre e carovita, governo Meloni governo dei padroni, Palestina libera”. Inoltre, altri due striscioni sono stati appesi dai manifestanti vicino ai cancelli. Uno porta la scritta “Fuori l’Italia dalle guerre, fuori l’Italia dalla Nato”, mentre sull’altro si legge: “Nato Ue sionisti, cacciamoli via, Governo di blocco popolare”.
Durante la manifestazione è stato esposto anche uno striscione con i volti di alcuni leader occidentali come: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente Israeliano Benjamin Netanyahu, il segretario generale della Nato Jens Stoltemberg e il presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen. Sullo striscione la richiesta di “una nuova Norimberga per i crimini dell’Occidente in Palestina”. Tra bandiere, kefiah e fumogeni rossi, il corteo è partito da piazza Vittorio, diretto verso piazza San Giovanni. Tra i cori intonati ci sono: “Israele sionista, Stato terrorista”, “Palestina libera” e “Palestina terra mia, Israele via via”.
Mentre ad aprire la marcia uno striscione del Comitato Angelo Baracca che porta la scritta “Fuori l’Italia dalle guerre, con la Palestina fino alla vittoria”. Dal furgone, gli organizzatori della protesta intonano al microfono cori come “Fuori l’Italia dalla Nato”, e “Palestina libera”. “Siamo contro il coinvolgimento del nostro Paese alle guerre e all’invio di armi in Ucraina, all’incremento delle spese militari a discapito di quelle sociali, e siamo al fianco del popolo palestinese”, ha gridato una manifestante al microfono. Alcuni attacchi sono stati rivolti anche ai governi occidentali, alla Nato, all’Ue e alla stampa italiana. Agli interventi si alternano la musica riprodotta dalle casse che anima la manifestazione: da “Bella ciao” alle canzoni di Caparezza, arrivando a musiche palestinesi. Attualmente il corteo sta percorrendo via Emanuele Filiberto, ed è diretto a piazza San Giovanni.
Poco lontano, si vedono due banchetti: uno del Carc, partito dei comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, vende libri, magliette e giornali; mentre l’altro, organizzato dall’Unione sindacale di base raccoglie firme per due leggi di iniziativa popolare, rispettivamente per contrastare le morti sul lavoro e l’altra per istituire il salario minimo. Davanti ai manifestanti anche un furgone, dove sono state appese altre bandiere e uno striscione con scritto: “organizziamo il boicottaggio di Israele”. Ad animare la manifestazione anche la musica, riprodotta dalle casse installate sul furgone. Altro tema, portato dagli studenti, è quello delle politiche universitarie. Su un cartello di Cambiare rotta, infatti, si legge: “Liberiamoci della complicità dei nostri ateni con l’apartheid israeliano: al fianco del popolo palestinese”. E ancora: “Liberiamo l’università dalla guerra”, “Non saremo complici della vostra guerra” e “Fuori l’Italia dalle guerre “