“Il 20 novembre si celebra la giornata internazionale dei diritti dei bambini che quest’anno assume un significato ancora più pregnante. Le brutali immagini dai territori di guerra, di tenere vittime incolpevoli, costrette a subire la violenza e la ferocia di continui attacchi e bombardamenti, ci costringono a ricordarne i diritti negati, e a impegnarci per la loro effettiva tutela.
Cammino, nella sua prospettiva di diritto in perenne movimento, sempre attenta all’effettività dei diritti dei soggetti vulnerabili, anche quest’anno ha organizzato un momento di alta riflessione in occasione di questa giornata e di quella successiva del 25 novembre contro la violenza domestica e di genere”.
Così Cammino, la camera nazionale Avvocati per le persone, per i minorenni, per le famiglie che ha organizzato a Reggio Calabria (1-2 dicembre) il convegno nazionale sul tema “Soggetti vulnerabili e nuove tutele”.
Il primo giorno si rifletterà sulle nuove normative in tema di contrasto al disagio giovanile, sulla loro idoneità a realizzare appieno l’interesse del minore, il suo diritto al benessere e ad una sana crescita psicofisica, non solo attraverso interventi meramente punitivi ma soprattutto attraverso la prevenzione e la promozione delle sue positive inclinazioni naturali.
Il 2 dicembre si rifletterà sull’altra gravissima emergenza sociale: la violenza domestica e di genere. Ci sarà confronto e riflessione sul tema, anche alla luce degli importanti interventi normativi introdotti con la c.d. riforma Cartabia e con le nuove previsioni contenute nel c.d. codice rosso rafforzato, tese ad accelerare i tempi procedurali e a rendere maggiormente efficaci le misure di contenimento e di prevenzione.
“Nonostante ciò il numero dei femminicidi non accenna ad arrestarsi – sottolinea l’associazione –
E’ delle ultime ore la scoperta del cadavere della giovane Giulia Cecchetin, uccisa brutalmente, ancora una volta, da un “amore” malato.
L’angoscia e lo svilimento da cui noi tutti veniamo pervasi, deve essere di sprone nel proseguire con ancora maggiore forza e impegno nel cammino di tutela dei diritti: è evidente come sia indispensabile – conclude – un cambiamento culturale e sociale, per il contrasto radicale e definitivo di quel dilagante fiume di sangue di donne uccise che continua a scorrere e sembra inarrestabile”.