“La capienza regolamentare complessiva degli istituti penitenziari della regione è di 5.287 posti, con un tasso di affollamento medio pari al 119,2 per cento e con un aumento delle presenze del 6,4 per cento rispetto all’anno precedente”. Lo afferma il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, Salvatore Vitello, nel corso della sua relazione alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario. “In tale condizione di criticità vanno anche considerati i dati drammatici su suicidi ed episodi di autolesionismo che registrano un aumento – aggiunge -. La problematica attinente alla salute mentale dei soggetti autori di reato e della conseguente necessità di applicazione di misure di sicurezza si scontra con insufficienza delle strutture rispetto al fabbisogno. Sul fronte penitenziario, si osserva che nel Lazio le dinamiche di crescita della popolazione detenuta risultano più intense sia per quanto riguarda i detenuti con pene inferiori a 5 anni che sono cresciuti del 10%, sia per coloro che devono scontare condanne di maggiore entità che hanno fatto registrare un tasso di crescita del 7,6%. Diminuiscono nella nostra regione le persone detenute in attesa di giudizio (6,5%)”.
Quasi il 50% delle sentenze emesse in primo grado nel Lazio sono di assoluzione. Lo ha spiegato Salvatore Vitello, procuratore generale facente funzioni presso la Corte d’Appello di Roma, nel suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024. “In ambito distrettuale sono state emesse 36.567 sentenze di primo grado, di queste 17.399 sono state pronunce assolutorie, con una percentuale complessiva del 47,5%. E tuttavia, disaggregando il dato complessivo, si puo’ evidenziare come le percentuali di sentenze assolutorie siano difformi a seconda delle sezioni interessate – dice Vitello -. Infatti, l’analisi dei dati consente di ricondurre la maggiore percentuale di assoluzioni alle sezioni monocratiche dei tribunali, gravate dalle citazioni dirette del pubblico ministero ed e’ auspicabile che, in virtu’ della riforma e del nuovo parametro di giudizio, l’incidenza delle sentenze di assoluzione possa essere ricondotta ad una misura piu’ ‘fisiologica’, con corrispondente ampliamento delle richieste di archiviazione”. “Quanto all’attivita’ della procura generale si rileva un tendenziale aumento della produttivita’ in tutti i settori d’interesse. L’intervenuta abrogazione dei limiti oggettivi al concordato ad opera della riforma ‘Cartabia’ ha comportato un pur modesto incremento, nel periodo, delle istanze di concordato: quelle sopravvenute sono state 1.289 (a fronte delle 1.243 del periodo precedente), ed un notevole aumento, rispetto al periodo precedente, di quelle accolte”, conclude.