Emergenza casa a Roma: grazie al Pnrr il Comune può riqualificare 4 stabili, ma prima vanno ricollocate 180 persone

Si tratta dell'ex caserma del Porto Fluviale, del Santa Maria della Pietà, del complesso R5 in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca e dell'ex scuola in via Cardinal Capranica

Il parco di via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca

L’emergenza abitativa a Roma potrà ricevere una boccata d’ossigeno dai fondi dal Pnrr. Serviranno a riqualificare degli stabili – dal Porto Fluviale a Tor Bella Monaca – per dare alloggio ai nuclei familiari che si trovano in emergenza abitativa grave che, dallo scorso anno sono salite di 1.500 unità, toccando quota 4.500 su un toltale di 16.529 persone presenti in graduatoria. C’è pero, come ricorda oggi il dorso romano de La Repubblica, il problema di quattro stabili da riqualificare – l’ex caserma del Porto Fluviale, Santa Maria della Pietà, l’ex scuola in via Cardinal Capranica e il complesso R5 in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca – che devono essere liberati da chi li abita, per poter iniziare i lavori, pena la perdita dei fondi Pnrr. Si tratta di circa 180 persone che, chiaramente, non possono finire per strada durante i lavori, per le quali l’assessore capitolina alla Politiche abitative, Tobia Zevi, ha messo  in campo un “piano di ricollocamento”.

L’ex caserma del Porto Fluviale è occupata da 54 famiglia a cui sono stati assegnati 23 alloggi, mentre il Santa Maria della Pietà è in parte utilizzato dagli abitanti del villaggio della solidarietà Lombroso. Dal complesso R5 in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca, invece, andranno spostati 112 nuclei familiari che andranno ad alloggiare in 43 appartamenti Erp. Per il superamento del campo rom Lombroso, invece, sono stati individuati altri sei alloggi mentre uno è riservato al custode dell’ex scuola a Primavalle.

Le difficoltà sono anche legate alle  scadenze da rispettare. I cantieri dei progetti finanziati con il Pnrr, infatti, devono essere completati i cantieri entro il 2026. Non solo. Bisogna anche spendere almeno il 30% della cifra entro settembre. Per questo, spiega Zevi a Repubblica, è decisivo far partire i cantieri nelle prossime settimane e quindi trovare un alloggio alternativo a chi si trova negli immobili da riqualificare.

Sarebbe pronto a partire – scrive oggi il Messaggero – il cantiere di Primavalle, dove le ruspe dovranno abbattere il degradato edificio dell’ex istituto scolastico Don Calabria in via Cardinal Domenico Capranica. Qui il Comune vuole costruire 71 alloggi popolari (da affittare a prezzo calmierato), spazi di social housing e luoghi d’incontro per il quartiere e per il mondo del no profit (anche per lanciare esperienze di portierato sociale), oltre a servizi come un parcheggio e nuove aree verde.

Un intervento da 24 milioni di euro, che il Comune ha reperito attraverso il Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), a sua volta finanziato con il Pnrr. Il progetto, scrive il quotidiano romano – prevede la costruzione di due nuove strutture da cinque piani (ad alta efficienza energetica) che ospiteranno 71 famiglie in case con metrature che vanno dai 45 ai 145 metri quadri. Gli alloggi saranno divisi in 62 appartamenti, sei alloggi di housing sociale (destinati alle categorie più deboli), due di co-housing e uno per giovani adulti disabili.

 

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