“Non un metro cubo in più di quelli già autorizzati e la realizzazione delle opere di urbanizzazione, delle strade e dei servizi pubblici che attendono da anni di essere realizzati e riqualificati, a partire dalla viabilità”. Così sul dorso romano de La Repubblica, l’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia, risponde alla domanda su cosa chiederà il Campidoglio al fondo immobiliare Tulipa che, per conto del gruppo Banca Finit, ha comprato 13 terreni, per 22omila metri cubi edificabili, nel quartiere Bufalotta-Porta di Roma.
Rispetto al destino del Parco delle Sabine, l’assessore ha detto: “Il parco è il cuore dell’interesse pubblico di questo progetto e deve essere attrezzato e reso fruibile per diventare un vero e proprio polmone verde a servizio del quartiere. Noi abbiamo tra i sedici e i diciassette milioni di euro di oneri concessori che devono essere spesi in totale dai costruttori nel quadrante. E stiamo realizzando il progetto definitivo che ci dirà quanti fondi vanno destinati in particolare al parco e a tutte le strade che la proprietà ha già cominciato a ripristinare”.
Sul tema dei collegamento, Veloccia ha detto che il progetto della metro dalla stazione della linea B di Piazzale Jonio a Porta di Roma non è stato accantonato e risulta ancora previsto nella programmazione della giunta. L’assessore ha riconosciuto che il quartiere Bufalotta-Porta di Roma ha pagato per anni l’assenza di opere pubbliche, per questo considera una buona notizia l’interesse del Fondo per la zona. “Ma abbiamo da subito messo in chiaro i patti: massima disponibilità nel lavoro degli uffici per lo sblocco della convenzione ma altrettanto rigore nella tutela dell’interesse pubblico”, ha concluso l’assessore.