Pasqua bassa questa del 2024. Non bassissima ma quasi al limite storico del 1818 quando cadde il 22 marzo. Ahimè, antiche tradizioni recitano che se la Pasqua cade nel terzo mese dell’anno è sinonimo di sventura.
Certo la scadenza così anticipata, se letta in chiave agricolo/stagionale non segna, come dovrebbe, l’avvio dei lavori di campagna e non coincide con la vegetazione delle varie colture.
Anche il turismo può risentirne perchè il meteo dividerà l’Italia in due con un nord quasi autunnale e un sud pre-estivo; il tepore dei giorni passati lascerà il posto a una catena di perturbazioni frenando esodi, viaggi e gite fuori porta. Anche la vecchia e cara abitudine di sfoggiare, per Pasqua, il primo abbigliamento primaverile soffrirà di questa ondata di maltempo che segnerà tutto il periodo.
Quest’anno nell’weekend pasquale succedono altre cose: l’avvento dell’ora legale (nella notte tra sabato 30 e domenica 31) con scombussolamento degli orari e delle abitudini, stabilimenti balneari ancora chiusi e con futuri orizzonti fortemente incerti, pesanti rincari per colombe e uova di cioccolato…
Tutto questo per restare nel nostro piccolo ambito nazionale e volendo chiudere gli occhi, per poche ore, sulle guerre che ci circondano e che sembrano avvicinarsi sempre più.
Avremmo voluto scrivere queste poche righe con diverso spirito ma, è difficile scostarsi dalla realtà di questa Pasqua bisestile, in tutti i suoi aspetti.
