Una mattinata da incubo. Si può riassumere in questo modo la mattinata tragica che ha vissuto un’utenza sfiancata dai continui disagi causati dalla linea. Gli utenti in questione sono quelli della Roma-Civita Castellana-Viterbo, la celebre linea che collega Roma con la Tuscia che di celebre – oggi – ha soprattutto i titoli delle prime pagine di cronaca locale che ne raccontano problemi e prospettive incerte. Il problema che ha avuto luogo ieri è stato particolarmente rilevante ed è paradigmatico delle problematiche strutturali della linea, con le sue fragilità che si trasformano nell’incertezza dei pendolari di riuscire ad arrivare a casa o al lavoro. Stavolta Radiocolonna ha avuto, suo malgrado, l’ “onore” di essere testimone oculare della mattinata di passione, la cui cronistoria è interessante da analizzare passo passo per cogliere tutti gli aspetti della vicenda.
Poco prima delle sette del mattino arriva la comunicazione da parte di Astral che, a causa di un problema di corrente alla stazione di Acqua Acetosa, l’intero servizio è sospeso, sostituito da navette. In realtà il servizio era stato sospeso già dalle 6,05:
Il capolinea principale, Flaminio, viene chiuso all’utenza e le guardie giurate dicono ai passeggeri di recarsi in corrispondenza di Villa Borghese, in corrispondenza di Piazzale Flaminio. Per minuti interminabili iniziano ad affluire centinaia di pendolari in attesa di Godot, ovvero di una navetta sostitutiva che non sarebbe mai arrivata. Tra loro ci sono studenti, anziani, lavoratori.
Non è andata meglio ai confini nord della tratta urbana della Roma-Civita Castellana-Viterbo, con la Flaminia intasata già dallo svincolo di Prima Porta e il bus 200 preso d’assalto.
Poi, alle 7,37, Astral comunica che il servizio sarebbe ripreso con un treno da Flaminio in partenza alle 7,40. Treno poi partito una decina di minuti più tardi, con i poveri pendolari appollaiati a Villa Borghese costretti a correre in direzione della stazione di Flaminio, nel frattempo riaperta.
Come fa sapere a Radiocolonna il presidente del Comitato pendolari Ferrovia Roma Nord, Fabrizio Bonanni, il Contratto di Servizio stipulato tra Regione Lazio e Cotral prevede che le navette sostitutive, in caso di guasto, arrivino dopo un’ora. Tanto, troppo tempo, per chi ha una campanella che suona o un cartellino da timbrare ma che, stando così le cose, dovrà accettare questa situazione fino al 2032.