Proroga al 2025, ma poi? Ecco che succede attorno all’avvio della Fascia Verde a Roma

La proroga non cancella le polemiche. Zannola a RC: per modifiche sostanziali serve che la Regione Lazio cambi il piano della qualità dell’aria

Scampato il pericolo per un’imminente attivazione della Fascia Verde a Roma. Il primo novembre, infatti, sarebbe scaduto il termine entro il quale avrebbe visto la luce la temutissima mega ztl all’interno del Comune di Roma. In sintesi: un sistema di varchi e telecamera che impedirà a tantissime macchine non ecologiche – tramite il deterrente della multa – di accedere in città. La misura è temuta da una parte consistente della cittadinanza, che si vedrebbe costretta a cambiare auto con i costi che questo comporta e con i tempi spesso lunghissimi tra l’ordinazione di una macchina e il suo arrivo effettivo. Ma è una novità che spaventa anche la politica romana e laziale, consapevole di rischiare di perdere un numero significativo di consensi quando questa misura entrerà in vigore. Già, ma quando avverrà il giorno fatidico? Per quando possano avvenire altre dilazioni temporali, quando sarà la data X che segnerà la nascita di una nuova era della mobilità capitolina?

Radiocolonna ne ha parlato con Giovanni Zannola, consigliere capitolino e presidente della commissione mobilità di Roma Capitale.

“La delibera con cui la Regione Lazio ha ritardato di un anno l’attivazione della Fascia Verde nasce da una richiesta di Roma Capitale per evitare che entrasse in vigore lo stop già da quest’anno – spiega Zannola a Radiocolonna – ma le proroghe possono essere solo annuali, visto che i divieti di circolazione si basano sul piano della qualità dell’aria che è di competenza della Regione Lazio. Piano che al momento non è stato modificato”.

Impossibile, dunque, prevedere una proroga che vada oltre un anno. L’asticella si può alzare solo di 12 mesi e questo rende molto difficile per famiglie e imprese programmare l’acquisto di una nuova auto, o non farlo nella speranza che il termine verrà prorogato a oltranza. La palla – in questo gioco infernale di competenze tra due soggetti di colore politico opposto come Regione e Comune – starebbe nelle mani del presidente del Lazio Francesco Rocca: occorre modificare in modo strutturale il piano della qualità dell’aria, a meno che non si voglia introdurre la Fascia Verde in tempi relativamente brevi. Magari dopo il Giubileo del 2025.

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