A San Pietro l’albero di Natale, allarme per possibili proteste degli ecologisti

L’abete attiva da Ledro, in Trentino, ma l’installazione è rimandata. Aumentata la vigilanza

L’albero di Natale a San Pietro
L’albero di Natale a San Pietro

L’albero di Natale è arrivato a piazza San Pietro, ma per ora rimane adagiato su un tir e le operazione di installazione sono rimandate, a quando non si sa, forse domani. La polizia e la Gendarmeria vaticana vigilano nel timore di possibili manifestazioni e proteste degli ambientalisti.

Una protesta che si ripete ogni anno

Sono ormai anni che organizzazioni ecologiste protestano per il taglio dell’abete che poi viene issato a piazza San Pietro per Natale. Ma questa volta la protesta, per l’esemplare che arriva da Ledro in Trentino, è stata più forte del solito. E le polemiche sono scoppiate anche per i costi dell’operazione.

Il Vaticano: nessun danno all’ambiente 

È intervenuto direttamente anche il Vaticano. na scelta “ecologicamente responsabile, considerato che il prelievo dell’albero garantira’ il naturale ricambio del bosco per i prossimi decenni”. E’ quanto scrive il Governatorato del Vaticano in una nota nella quale annuncia l’inaugurazione in piazza San Pietro, sabato 7 dicembre, dell’albero di Natale, il maestoso abete maturo, alto 29 metri, proveniente quest’anno da Ledro in Trentino e che ha suscitato nei giorni scorsi numerose polemiche.

 

L’albero di Natale a San Pietro una lunga tradizione 

L’associazione Bearsandothers aveva lanciato l’iniziativa per opporsi alla scelta del Comune Trentino. “I boschi del territorio sono certificati PEFC. Una foresta certificata PEFC e’ una foresta gestita in linea con i piu’ severi requisiti ambientali, sociali ed economici. La ricrescita annuale dei boschi di Ledro e’ certificata per 8.260 metri cubi e l’abete prelevato – si legge nella nota del Governatorato – fa parte di uno dei lotti che dovranno essere tagliati per la corretta coltura del bosco. L’iniziativa del dono natalizio di provenienza ledrense a Papa Francesco non si e’, tuttavia, limitata all’abete principale: associazioni, istituzioni, enti, semplici cittadini – attivatisi sia singolarmente che in gruppi – si sono dedicati alla decorazione di altri 39 alberi di dimensioni minori, acquistati e provenienti da coltivazioni dedicate, da destinare a uffici, luoghi pubblici e palazzi della Santa Sede”.

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