Giubileo: Luci di Roma sul ‘’buio’’ del mondo

La sfida della ‘’speranza’’ di Papa Francesco vale per tutti, credenti e non, che parteciperanno nella Capitale ai numerosi eventi dell’Anno Santo.

Mentre le vie della Capitale accendono le luci delle decorazioni natalizie, il  Giubileo del 2025 è alle porte. Grande attenzione si presta ai ritardi dei lavori stradali e allo straordinario afflusso di turisti/pellegrini ai grandi eventi che accompagneranno Roma per tutto il prossimo anno, dall’apertura della Porta Santa il prossimo 24 dicembre fino al 6 gennaio del 2026. La maggior parte di questi eventi si terrà nella zona del Vaticano, tra piazza Pia, via della Conciliazione e piazza San Pietro.

Per citarne alcuni il 24 gennaio è in calendario il Giubileo del mondo della comunicazione, 15 febbraio quello degli artisti, l’8 marzo quello del volontariato mentre il 5 aprile quello degli ammalati e del mondo della sanità. Il 25 aprile sarà il turno del Giubileo degli adolescenti e il primo maggio, come da tradizione, vista la data, si celebrerà il Giubileo dei lavoratori. Solo tre giorni dopo, il 4 maggio, toccherà al Giubileo degli imprenditori, quello dello Sport sarà il 14 giugno e naturalmente, il 28 luglio, quello dei giovani che si celebrerà sulla spianata di Tor Vergata. Infine, tra gli altri, il Giubileo dei migranti l’8 ottobre, quello del mondo educativo, il 31 dello stesso mese, quello dei poveri del 16 novembre e quello dei detenuti il 14 dicembre del prossimo anno.

E in un periodo mai così ‘’buio’’, segnato dalle guerre, con la povertà che morde, il cambiamento climatico che incombe, gli individualismi e il consumismo senza freni, tutte queste classi e categorie sociali, secondo Papa Francesco, devono trovare una base comune di collaborazione, una ‘’armonia’’ e una ‘’amicizia sociale’’ per far ritrovare la speranza a un mondo che così privo di speranza non è mai stato. Come? Cerca di spiegarlo il direttore di ‘’Civiltà Cattolica’’, Antonio Spadaro nella testimonianza pubblicata nel libro-manuale di La Repubblica ‘’Roma 2025-Il Giubileo’’. 

‘’In un momento come questo – scrive – tutti siamo chiamati a contribuire alla costruzione di un mondo migliore: credenti, non credenti, credenti di varie religioni, cristiani di tante confessioni. Il messaggio del Giubileo cristiano è per tutti: todos, todos, todos, come ripete spesso Francesco’’. 

Secondo Spataro lo squillo del Giubileo è il tempo del silenzio che scende sulle rapine umane, sulle disparità e sugli squilibri. ‘’ Nel mondo che si affanna ancora sui pezzi della torta di Yalta, sul capitalismo sfrenato, sulla conquista schiavistica dei corpi e artificiale delle intelligenze, il Giubileo oggi – scrive – evoca in modo sonoro il grido di Gesù davanti alla tempesta che squassa la barca con i discepoli a bordo: Taci calmati! Ci vuole silenzio, ci vuole pace, ci vuole riposo. Non per un dolce far niente, ma per essere in grado di ripartire in modo uguale, perché si ristabilisca giustizia ed equità nei rapporti sociali’’. 

Ricordiamoci infatti che questo è il Giubileo di Bergoglio, come sottolinea il vaticanista Iacopo Scaramuzzi nella introduzione al libro di ‘’La Repubblica’’.  ’’L’Anno Santo – rileva – ruota intorno al Papa, ne esalta la figura sovrana e l’insegnamento verticale, ma di un Papa che il papato ha voluto desacralizzare, normalizzare, mostrandosi capace di sbagliare e chiedere scusa, di interloquire con la società per mezzo di prosaiche interviste, addirittura di promuovere o quantomeno non reprimere, l’opposizione all’interno della Chiesa’’. 

 

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