Ancora nubi sul futuro dello stabilimento Stellantis di Cassino. La produzione del modello Stelvio, infatti, non partirà subito dopo l’estate come inizialmente previsto: slitterà a fine anno, per andare a pieno regime solo nel 2026. Ma l’anno prossimo lo stabilimento ciociaro non produrrà solamente vetture full electric: si proseguirà ancora con quelle in versione endotermica.
La stessa dirigenza di Stellantis ha spiegato ai sindacati che il 2025 si prospetta un anno difficile, con una maggiore dipendenza dagli ammortizzatori sociali. I volumi produttivi resteranno in linea con quelli del 2024, senza miglioramenti significativi, e la crescita concreta dello stabilimento appare ipotizzabile solo a partire dal 2027.
Tutto questo mentre sale l’allerta tra realtà dell’indotto che hanno i contratti in scadenza con Stellantis nei prossimi mesi, costrette a un lavoro a singhiozzo al pari della casa madre a causa della mancanza di ordini sui modelli prodotti nel sito laziale. Aziende della componentistica con una lunga lista di esuberi all’attivo e apprensione per il futuro lavorativo.
Un esempio su tutti: Atlas con i suoi 80 lavoratori ha l’appalto in scadenza a settembre 2025, idem per la Iscot con 45 dipendenti, “sono a rischio se questa è la politica adottata da Stellantis”, ha attaccato il segretario provinciale Uilm, Gennaro D’Avino.