Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso la semi libertà ad Alberto Stasi. È la decisione a 48 ore dall’udienza di mercoledì in cui i legali del 41enne, detenuto a Bollate per il delitto di Garlasco hanno chiesto la misura alternativa che concede di passare buona parte della giornata fuori dal carcere.
La Procura generale di Milano si era opposta alla concessione della semilibertà per Stasi per l’intervista rilasciata durante un permesso premio per motivi familiari e senza autorizzazione del magistrato di sorveglianza a Le Iene il 22 marzo e andata in onda il 30 marzo 2025. La difesa di Stasi, con gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, aveva prodotto un carteggio del direttore del carcere, il dottor Leggieri, in cui si legge che “non si sono rilevate infrazioni alle prescrizioni”. La decisione del tribunale di Sorveglianza ha tenuto conto del comportamento carcerario di Stasi, detenuto dal dicembre 2015 con la sentenza definitiva di condanna a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, delle relazioni degli educatori del penitenziario e dell’attività lavorativa svolta all’esterno in regime di articoli 21 e autorizzata dal carcere.
La notizia della concessione della semilibertà ad Alberto Stasi è arrivata a casa Poggi, a Garlasco, con il telegiornale regionale. La madre di Chiara, Rita Preda, si prepara all’ennesimo assedio di tv e giornali, ma ancora una volta non si sottrae a un primo, telegrafico commento: “L’abbiamo saputo poco fa – dice -. Proviamo solo, ancora una volta, tanta amarezza. Speriamo solo di non incontrarlo mai”.