Estate romana, ecco le ragioni e limiti dell’ordinanza anti-alcol

A Radiocolonna la consigliera del I Municipio Naim

Divieto assoluto di bere alcolici in strada dalle 24 alle 7 e stop alla somministrazione a partire dalle 2 di notte. Sono alcune delle novità previste dall’ordinanza anti alcol entrata in vigore quest’oggi in molte zone della Capitale. Un argine alla movida selvaggia che toccherà a macchia di leopardo mezza Roma, da Torpignattara a Piazza Navona, dall’Isola Tiberina a Ostiense. Un freno all’ebrezza alcolica che anima le serate di – troppi – minorenni e turisti che rischiano di mettere in pericolo la propria incolumità e quella di monumenti spesso usati come giacigli e bivacchi improvvisati. Nuove sanzioni da 150 euro per i consumatori e poco meno del doppio per gli esercenti saranno un deterrente che però andrà accompagnato a controlli capillari e a presidi stabili di vigili e polizia. E’ questo il pensiero di Nathalie Naim, consigliera del I municipio da anni in prima linea per tutelare il decoro del centro storico dal degrado notturno e dalle istallazioni abusive. “L’effetto buono dell’ordinanza è che limiterà i tanti locali travestiti da minimarket – ha raccontato la Naim e Radiocolonna – anche se il termine delle 24 poteva essere anticipato di due ore, come chiesto anche dai commercianti”. La consigliera conosce bene le attività commerciali del I Municipio. Una giungla fatta di locali, baretti e alimentari, tutti intenti a vendere alcol ma dove solo 1 su 4 è adibito alla somministrazione. L’ordinanza non la convince del tutto anche perché “nelle scorse amministrazioni comprendeva tutto il centro storico mentre adesso solo alcuni punti”. Tutti coloro che hanno un’attività riceveranno una comunicazione, integrata da apposite locandine – in italiano e in inglese – per informare romani e turisti sui termini e le sanzioni dell’ordinanza. Già la Corte Costituzionale con una sentenza del 2012 (la 299) sollecitava le amministrazioni locali a vigilare e a limitare la vendita di alcol in seguito alla liberalizzazione degli orari dei negozi, “una decisione che dovrebbe spronare i comuni a decisioni drastiche, non estemporanee o stagionali”. L’auspicio della consigliera è che il Regolamento di Polizia Urbana, in mano al Sindaco, possa dare un’impronta definitiva alla limitazione dell’alcol in strada“come avviene in Spagna, ad esempio”. “E’ vero, il Regolamento rappresenta un’opportunità – ha concluso la Naim – che però senza controlli capillari e rigorosi rischia di essere totalmente inutile”. (GdS)

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