Inaugurato al Policlinico Gemelli dipinto di padre Rupnik

Arricchisce la collezione 'Art for Art' del reparto Radioterapia

(ANSA) – ROMA, 28 GEN – ‘Art for Art’, il reparto di Radioterapia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli si arricchisce di una nuova prestigiosa opera, un dipinto su tela con inserti in mosaico dal titolo “Il Buon Samaritano” dell’artista sloveno padre Marko Ivan Rupnik. Il vernissage si è svolto ieri alla presenza del cardinale Angelo De Donatis, vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma, che ha benedetto l’opera e il reparto di Radioterapia, insieme a monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica.
    “L’opera di Rupnik – ha detto Monsignor Giuliodori – è un modo per dire grazie a tutti gli operatori di questo straordinario progetto che è Gemelli Art, che rappresenta un altro frutto nato dai semi gettati 60 anni fa con la nascita della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e poi del Policlinico Gemelli. Nell’orizzonte della Giornata mondiale del Malato, che si celebrerà il prossimo 11 febbraio, quest’opera esprime pienamente con la potenza dell’immagine il prendersi cura della persona nella sua integralità”. “Sono grato al Signore e a voi per l’invito a inaugurare quest’opera del caro p. Marco Rupnik in questo reparto. Un pensiero particolare va ai malati, per i quali è tutto il nostro affetto e sostegno, soprattutto in questo momento di pandemia che ancora non permette di poter essere fisicamente accanto a ciascun di loro come vorremmo”, ha detto il card. De Donatis.
    “Quest’opera, ispirata alla parabola del Buon Samaritano – commenta il professor Vincenzo Valentini, direttore di Gemelli Art e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli – interpreta la dimensione del ‘dono’ che, nelle relazioni all’interno dei percorsi di cura, arricchisce con uno sguardo di partecipazione umana il rapporto con la persona-paziente che ci troviamo di fronte”. “Essere curati immersi nella bellezza e nell’arte, in tutte le sue declinazioni – conclude il professor Valentini – ha anche dei risvolti clinici misurabili; sono diversi infatti gli studi che dimostrano come l’ascolto della musica sia in grado ad esempio di ridurre l’impatto della tossicità, cioè degli effetti indesiderati dei trattamenti”. (ANSA).
   

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