(ANSA) – ROMA, 10 DIC – Nell’era post pandemica gli italiani
dicono addio ai giretti in quartiere e confermano, anche per il
2022, il ritorno all’auto privata. Sul trasporto pubblico
locale, sostenibilità e infrastrutture, il Paese resta lontano
dagli standard europei.
Questo, in sintesi, lo scenario che viene fuori dal 19° Rapporto
sulla mobilità “Audimob – Stili e comportamenti di mobilità
degli italiani” a cura di Isfort, l’Istituto superiore di
formazione e ricerca per i trasporti, in collaborazione con il
Cnel e con il supporto scientifico delle associazioni del Tpl,
Agens e Asstra.
Secondo lo studio, la mobilità pedonale, dopo l’esplosione del
2020, sembra non confermarsi: gli spostamenti a piedi nel 2021
scendono al 22,7% del totale, oltre 6 punti in meno rispetto al
2020, e nel 2022 (primo semestre) scendono ulteriormente al
19,7%. In valore assoluto, la riduzione tra il 2019 e il primo
semestre 2022 è stata pari al -14%.
L’auto, anche per il 2022, riconferma invece la sua ascesa: la
quota modale raggiunge quasi la soglia del 65%, un punto e mezzo
in più del livello pre-Covid (era scesa al 59% nel 2020). Nel
2021, il parco autovetture ha continuato a crescere ma non a
ringiovanire: la sua età media è aumentata a 12,2 anni rispetto
agli 11,8 del 2020. Il totale delle auto circolanti è appena
sotto i 40 milioni (39,8 circa 100mila in più rispetto al 2019)
con un tasso di motorizzazione salito a 67,2 veicoli ogni 100
abitanti (66,6 nel 2020). (ANSA).
Nel post pandemia addio ‘giretto’ in quartiere, torna l’auto
Audimob, Paese indietro su tpl, infrastrutture e sostenibilità
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